Fontane Bianche 1981

ggiacinto
domenica 23 febbraio 2014 14:14

-2014-

amavo Fontane Bianche
mare che bagna le caviglie appena
ed ero bambino con sabbia pallida
perle nascoste dietro lo scoglio
giocavo con un'alga al petto
e imitavo gabbiani
troppo presto scorsi il tuo profilo
tramonto lacero al ventre
se non sapevi guardarmi
se non avevo sangue che sapesse mentire
in un pomeriggio fermo d'Agosto
corsi allo specchio, respiro sottile
a braccia aperte, gli chiesi perché
come una medusa distesa al sole

dopo trent'anni e per caso
scrivo una poesia, di un ragazzo
che non sa piangere
ignaro che fosse quello il tuo nome
dopo trent'anni e per caso
t'incontro ignaro che fossi tu
il ragazzo che non seppe guardarmi
sorridi scandito - piacere Joseph
tremo col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese

raccolgo frammenti
mi preparo all'appuntamento
come se fosse la prima volta
e penso quanto sia meraviglioso

“ci vediamo il 2 Marzo a Fontane Bianche”.

[SM=g10324] [SM=g8231]

fabella
lunedì 24 febbraio 2014 09:15
Re:
c'è qualcosa che non mi torna... è raro che lo riscontri nella tua poesia. non so bene fino in fondo cosa, ma comincerei a scioglierla sintatticamente. per me ne andrà ad acquistare musicalità

ggiacinto, 23/02/2014 14:14:


-2014-

amavo Fontane Bianche
mare che bagna le caviglie appena
ed ero bambino con la sabbia pallida
le perle nascoste dietro lo scoglio
giocavo con un'alga al petto
ed imitavo i gabbiani
e troppo presto scorsi il tuo profilo
tramonto lacero al ventre
se non sapevi guardarmi
se restavo senza sangue che sapesse mentire
in un pomeriggio fermo d'Agosto
corsi allo specchio, respiro sottile
a braccia aperte, gli chiesi perché
come una medusa distesa al sole






nella seconda parte mi risulta ancora poco chiaro l'intervento che farei. sento un po' grevi quei congiuntivi passati. proverei anche con una versione al presente... e qualche taglio sui primi due versi, tipo:

dopo trent'anni,per caso
scrivo di un ragazzo

ggiacinto, 23/02/2014 14:14:



dopo trent'anni e per caso
scrivo una poesia, di un ragazzo
che non sa piangere
ignaro che fosse quello il tuo nome
dopo trent'anni e per caso
t'incontro ignaro che fossi tu
il ragazzo che non seppe guardarmi
sorridi scandito - piacere Joseph
tremo col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese




il finale lo alleggerirei così, ancora senza soluzioni sulle parti grassettate

ggiacinto, 23/02/2014 14:14:



raccolgo i miei frammenti
pronto all'appuntamento
come una prima volta
e penso quanto sia meraviglioso

“ci vediamo il 2 Marzo a Fontane Bianche”.





buon giorno a te [SM=x2823269]

ggiacinto
lunedì 24 febbraio 2014 10:51
Si Fabella, lo so, è il mio piccolo disastro, neanche io riesco bene a leggerla e questo succede quando non ti concentri sulla forma perchè sei troppo preso dai fatti! Vedrò di sistemarla....

[SM=x2823269]

ggiacinto
mercoledì 26 febbraio 2014 15:03
...vediamo un pò così, ci tengo a perfezionare questo testo.

amavo Fontane Bianche
mare che bagna le caviglie appena
ed ero bambino con la sabbia pallida
perle nascoste dietro uno scoglio
giocavo con l'alga al petto
ed imitavo gabbiani
troppo presto scorsi il tuo profilo
tramonto lacero al ventre
se non sapevi guardarmi
se rimaneva un respiro sottile
in un pomeriggio fermo d'Agosto
corsi allo specchio, a braccia aperte
su due piedi gli chiesi - perché -
come una medusa distesa al sole

trent'anni dopo
scrivo di un ragazzo che non sa piangere
senza saperlo gli do il tuo nome
e se oggi è solo un caso incontrarti
non ricordi ma tremo
col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese
sorridi scandito - piacere Joseph -

riordino memorie
mi preparo all'appuntamento
come la prima volta.

“ci vediamo il 2 Marzo a Fontane Bianche”.


non mi convince senza saperlo gli do il tuo nome

...ben accetti suggerimenti da parte di tutti voi! Vorrei definirla prima di fare le valigie, però ssssssh non diciamoglielo che eravamo noi!

[SM=g8231]

fabella
mercoledì 26 febbraio 2014 20:57
trent'anni dopo
scrivo di un ragazzo che non sa piangere
senza saperlo gli do il tuo nome
e se oggi è solo un caso incontrarti
non ricordi ma tremo
col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese
sorridi scandito - piacere Joseph -

riordino memorie
mi preparo all'appuntamento
come la prima volta.


diciamo che tutta questa parte mi fa sentire in difficoltà. sento ancora troppo la ricerca del particolare esposto in modo troppo esplicito. una costruzione tutta troppo in funzione del chiarire servendosi del meccanismo della sintassi e dei continui ritorni alle cronologie.

insomma è un po' tutto quello che sento... urgono altri punti di vista [SM=g2843114]
garofano a.
mercoledì 26 febbraio 2014 21:05
Re:
fabella, 26/02/2014 20:57:

trent'anni dopo
scrivo di un ragazzo che non sa piangere
senza saperlo gli do il tuo nome
e se oggi è solo un caso incontrarti
non ricordi ma tremo
col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese
sorridi scandito - piacere Joseph -

riordino memorie
mi preparo all'appuntamento
come la prima volta.


diciamo che tutta questa parte mi fa sentire in difficoltà. sento ancora troppo la ricerca del particolare esposto in modo troppo esplicito. una costruzione tutta troppo in funzione del chiarire servendosi del meccanismo della sintassi e dei continui ritorni alle cronologie.

insomma è un po' tutto quello che sento... urgono altri punti di vista [SM=g2843114]



Stranamente ,vista la mia incapacita' ad entrare appieno nei versi altrui, sento le tue stesse cose, ricerca del particolare che pesano sull'immagine.

[SM=x2823269]


ggiacinto
mercoledì 26 febbraio 2014 21:05
Esatto! E' proprio quella ricerca nel chiarire che non mi piace!
Si si, in attesa di altri punti di vista, la riguardo!

Grazie.

[SM=x2823269]


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