-2014-
amavo Fontane Bianche
mare che bagna le caviglie appena
ed ero bambino con sabbia pallida
perle nascoste dietro lo scoglio
giocavo con un'alga al petto
e imitavo gabbiani
troppo presto scorsi il tuo profilo
tramonto lacero al ventre
se non sapevi guardarmi
se non avevo sangue che sapesse mentire
in un pomeriggio fermo d'Agosto
corsi allo specchio, respiro sottile
a braccia aperte, gli chiesi perché
come una medusa distesa al sole
dopo trent'anni e per caso
scrivo una poesia, di un ragazzo
che non sa piangere
ignaro che fosse quello il tuo nome
dopo trent'anni e per caso
t'incontro ignaro che fossi tu
il ragazzo che non seppe guardarmi
sorridi scandito -
piacere Joseph
tremo col fato inciso sulla pelle
ripagato del dolore, le attese
raccolgo frammenti
mi preparo all'appuntamento
come se fosse la prima volta
e penso quanto sia meraviglioso
“ci vediamo il 2 Marzo a Fontane Bianche”.