Fragua (... al poeta Sebastiano)

al_qantar
mercoledì 20 maggio 2009 10:55
Al verte allí Sebastiano,

-parco insomne-

violoncelo

en tu fotografía;

imagino el bronce

de todas las estatuas del mundo.



Tengo un violín Sebastiano,

bajo palmas de coyoles

en mi ciudad centenaria.



La carreta de bueyes,

un potro de tortura

Sebastiano;

una vorágine de herreros locos

atizando tu

poesía…





Fucina (… al poeta Sebastiano)

Al vederti lì Sebastiano,
- parco insonne -
violoncello
nella tua fotografia,
immagino il bronzo
di tutte le statue del mondo.

Ho un violino Sebastiano,
sotto palme di coyoles*
nella mia città centenaria.

Il carro dei buoi,
un puledro di tortura
Sebastiano;
una voragine di fabbri folli
che accendono la tua
poesia…



* coyol - frutto esotico centro americano originario del Costarica
al_qantar
mercoledì 20 maggio 2009 10:56
Soy aqui, en eso poema, interamente! es como una identificacion total… mis sentimentos,
mis miedos, mis fuerzas y mis fragilidad, son todas aqui, en tu brevidad poetica, en esta
summa definicion Sinuhé. Tiene razon amigo mio, sobre todo en la tercera estrofa, tiene
razon, y los bueyes, el potro y los herreros locos estan en mi interior, en mi profundo y me
hagan llorar, y me hagan reir, y me hagan enamorar, y no me hagan olvidar para hacer poesia.

Gracias hermano de pluma para desnudarme en versos! Si esto soy yo, el aprendis brujo de
la palabra induendada.

Te abrazo fuerte

Sebastiano


sono qui, in questa poesia, interamente! è come un'identificazione totale...i miei sentimenti, le mie paure, le mie forze e le mie fragilità, sono tutte qui,nella brevità della tua poesia, in questa somma definizione Sinuhé. Hai ragione amico mio, soprattutto nella terza strofa, hai ragione, e i buoi, il puledro e i fabbri folli sono nel mio interiore, nel mio profondo e mi fanno piangere, e mi fanno ridere, e mi fanno innamorare, e non mi fanno dimenticare per fare poesia.
grazie fratello di penna per denudarmi davvero! sì, questo sono io, l'apprendista mago della parola induendada
ti abbraccio forte
Sebastiano
filodiseta--
mercoledì 20 maggio 2009 20:59
Re:

Fucina (… al poeta Sebastiano)

Al vederti lì Sebastiano,
- parco insonne -
violoncello
nella tua fotografia,
immagino il bronzo
di tutte le statue del mondo.

Ho un violino Sebastiano,
sotto palme di coyoles
nella mia città centenaria.

Il carro dei buoi,
un puledro di tortura
Sebastiano;
una voragine di fabbri folli
che accendono la tua
poesia…


me fascinan las metaforas en este poema. empieza por una primera estrofa que se amplia hasta a comprender el arte del mundo, en aquellas estatuas de bronce. luego se concentra en la imagen familiar de la propia ciudad, entre los objetos de todos los días. y en fin transporta su fuerza retórica en el tiempo, casi a una edad media donde la entrega a un arte era a menudo sacrificio y sangre.
es estupenda, haz mis cumplidos a tu amigo Sinuhé, Sebastiano, y abrázalo también por mi, por este retrato construido a través de una cultura lejana de la nuestra.



mi affascinano le metafore in questa poesia. parte da una una prima strofa che si amplia fino a comprende l'arte del mondo, in quelle statue di bronzo. poi si concentra nell'immagine familiare della propria città, tra gli oggetti di tutti i giorni. e infine trasporta la sua forza retorica nel tempo, quasi a un medioevo dove la dedizione a un'arte era spesso sacrificio e sangue

é stupenda, fai i complimenti al tuo caro amico Sinuhé, Sebastiano, e abbraccialo anche da parte mia, per questo ritratto costruito attraverso una cultura molto lontana dalla nostra.



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