vagamente ironica...
Svisa
come un tumbler-rum sul giradischi nero
la Cadillac rosa del’59
quando incrocia un gomito di strada
e chissà quale forza centrifuga nasconde
tre le suggestioni dense
di fumo e diporto
dietro l’ultimo angolo
liberty
del Malecòn.
Avvicinati Jessica
i tuoi fianchi sono jazz,
camicia gialla di georgette,
tempesta e fortunale
per l’ego mio turista già nel mare
mentre piove,
piove a dirotto su Cuba,
quattro occhi bevuti nel cielo,
scent of steel cigars,
un’acqua cellophane che goccia dopo goccia
diventa metronomo per tutta una vita.
Seguimi adesso
ti porterò dentro al mio hangar
nell’assenza che è tana dell’orso
fra il rullare della pista
ed un atterraggio d’emergenza
fingeremo di essere noi
i coniugi Wright.
P.S. Mi piacerebbe molto se, in luogo di un commento, chi volesse passare la volesse trasformare secondo il proprio sentire, magari pure dando un taglio diverso, con tagli/aggiunte ad libitum, calcando a piacere la vena più paesaggistica, sentimentale ecc...
So che magari è un poco pretenzioso ma fa lo stesso anche se ciò non dovesse avvenire.
Intanto ringrazio comunque