Fu l’anima di pietra

Versolibero
sabato 11 gennaio 2020 16:44


…finita la tempesta
si aprirono le mani…

ne uscirono alfabeti
a combinare suoni
e suoni a completare
aspre parole tronche
musiche a compensare
silenzi disumani


Prima di quella notte
c’erano i giorni dispari
scrostati dai rumori
pareti scalcinate
nei dissennati luoghi
ed orme primitive
rimaste sulla creta…


Fu l’anima di pietra
che al freddo di se stessa
squarciò il silenzio in grido
e il nulla le rispose


Urgeva dare linfa
cercare le sorgenti
prima che si spegnesse
la lampada nel buio…

Come una dea l’aurora
al sommo della cupola
dai drappi liberava
la sfera luminosa:

nasceva un sogno d’alba
tra foglie in filigrana…
chiunque lo ammirasse
apriva le sue mani





R. S.
Carla.Aita
lunedì 13 gennaio 2020 22:25
e qui mi posso solo inchinare: che spettacolo Rooooooooooooooos!
Ma che bei versi... quante chicche! Complimenti davvero!


Carla

PS: te la quoto tutta tutta!





Riccardo Assioli
mercoledì 15 gennaio 2020 11:38
Mi piace moltissimo il settenario, gli hai donato la musicalità che merita con consonanze e assonanze molto fluide. Inoltre da la giusta "atmosfera" a questa nascita di bellezza nell'alba.
Lascia dentro molta armonia. L'alba come metafora poi mi è molto cara, ne ho scritto utimamente.
Versolibero
mercoledì 15 gennaio 2020 11:41
Grazie Carla, grazie Riccardo.

Un abbraccio.

macrino
venerdì 17 gennaio 2020 16:31
Molto ariosa e con metafore originali.
passeggiando
venerdì 17 gennaio 2020 22:32
Ogni verso sembra superare quello precedente per immagini e delicatezza.

Complimenti Rosanna,
un saluto,
Michele
Versolibero
lunedì 20 gennaio 2020 15:10
Ringrazio anche Macrino e Michele per aver letto e lasciato un commento.

Buon pomeriggio 🙂🙂
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