Re:
se si potesse riordinare il tempo...
è una poesia di grande pathos emotivo; non lasci nulla alla casualità ..ed io ti lascio un sorriso sull'erba:-)
Era innocente quel palpito assopito
tre fili d’erba sotto l’illusione,
quando le incatenava il senno alla penombra
per scomparire dietro l’uscio
appena si irradiava il caprifoglio.
Porgimi il coltello,
le chiese sopra al pane di lupino,
si ritrovò una piaga dentro il palmo
e una carezza che odorava d’aspro.
Se si potesse riordinare il tempo
con travi a vista o pezzi di vinile
avrebbe fatto strazio dei suoi giorni,
ma non poteva che danzare a testa in giù
e da quell’ottica, se piove,
il cielo si confonde con il fango.
Sandra