Fumavi il sigaro sul portico in quel perfetto pomeriggio di giugno.

te_verde
sabato 7 luglio 2007 15:23




Era innocente quel palpito assopito
tre fili d’erba sotto l’illusione,
quando le incatenava il senno alla penombra
per scomparire dietro l’uscio
appena si irradiava il caprifoglio.



Porgimi il coltello,
le chiese sopra al pane di lupino,
si ritrovò una piaga dentro il palmo
e una carezza che odorava d’aspro.

Se si potesse riordinare il tempo
con travi a vista o pezzi di vinile
avrebbe fatto strazio dei suoi giorni,
ma non poteva che danzare a testa in giù
e da quell’ottica, se piove,
il cielo si confonde con il fango.





Sandra
ormedelcaos
sabato 7 luglio 2007 20:56

quando gli orizzonti ci vengono meno e il tempo comunque continua a scorrere.

c'è un grande senso di smarrimento per un amore che non può bbracciare chi non si lascia abbracciare


e da quell’ottica, se piove,
il cielo si confonde con il fango.


ma la pioggia è anche purificazione, crea le condizione adatte per far germogliare il seme lanciato.

quando la riflessione prende il posto del sentimento, l'analisi è spietata.

forse ho interpretato male, ma così l'ho letta.

ciao.

ormedelcaos
mercoledì 11 luglio 2007 16:12


Dopo aver postato il mio reply, ci sono ritornato più volte, e capii già dalla nuova lettura che ti riferivi a tuo nonno o comunque a persona che non c'era più.
La prima lettura mi aveva dato una sensazione diversa, non un tabacco da tagliuzzare e mettere magari in una pipa.

è molto bella.
apassoleggero
giovedì 12 luglio 2007 00:05
Anche questa cara Sandra, è molto bella...
Mi lascia però un senso d'incompleto, come di un cambiamento mai avvenuto, un legame difficile da rompere...
Sensazioni e magia dei versi, che ognuno sente in maniera differente. [SM=g27985]

Brava,

Anna



te_verde
giovedì 12 luglio 2007 10:21
Come posso ringraziarvi di questi commenti così attenti?

Direi che Walter, nella sua prima interpretazione si è avvicinato moltissimo all'intima sensazione che provavo io nello scrivere, mentre Anna ha completato il quadro con quella pennellata che fa la differenza.


grazie




Sandra
elfo nero
venerdì 13 luglio 2007 00:57
Una poesia che mi ha trasmesso forti emozioni di malinconia
...complimenti a te
[SM=g28002]
raffaela ruju
venerdì 13 luglio 2007 15:01
Re:
se si potesse riordinare il tempo...
è una poesia di grande pathos emotivo; non lasci nulla alla casualità ..ed io ti lascio un sorriso sull'erba:-)




Era innocente quel palpito assopito
tre fili d’erba sotto l’illusione,
quando le incatenava il senno alla penombra
per scomparire dietro l’uscio
appena si irradiava il caprifoglio.



Porgimi il coltello,
le chiese sopra al pane di lupino,
si ritrovò una piaga dentro il palmo
e una carezza che odorava d’aspro.

Se si potesse riordinare il tempo
con travi a vista o pezzi di vinile
avrebbe fatto strazio dei suoi giorni,
ma non poteva che danzare a testa in giù
e da quell’ottica, se piove,
il cielo si confonde con il fango.





Sandra

pierrot--
venerdì 13 luglio 2007 15:27
E' bellissima Sandra.

Uno dei nostri limiti nella tua capacità di tradurre la malinconia e la mancanza.

Grazie
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