Re:
Francesca Coppola, 18/06/2009 15.08:
ehhehe
grazie troppo buoni...
impatto si! probabilmente è questo che ricercavo.
Per dire ehi? io sono qui...
Quel
fuori posto mi accompagna da una vita e tu Leo se davvero vuoi penetrare il significato di ciò che scrivo devi leggerlo alla luce della quotidianeità, non devi mai pensare sia un momento isolato, ma una condzione onnipresente, esplicata anche nella chiusa...
cosa c'è di più quotidiano del respiro di un cane... ci prestiamo mai attenzione?
Va bene, ci può stare la quotidianità, ma io impazzisco sull'ironia del resto, su quel posto che non racimola consenso.
Forse la mia mente troppo razionale, è ancora legata a schemi che presuppongono il teorema inizio/fine, o quanto meno un escursus logico-temporale più schematico. Mi rendo conto che è un limite mio e che dovrei cercare di superare le barriere dell'immediato per familiarizzare con il desueto, con il generale, con la visione globale di un mondo in cui anche le tessere a prima vista estranee, si armonizzano a formare una visione d'insieme.
Ma è difficile senza avere inizialmente qualche indizio.
Anche la poesia di filo mi era estranea all'inizio, poi, con qualche aiuto, sono riuscito ad inquadrare la sua poetica, a dare un senso emotivo (e non logico) ai suoi versi e cercarne l'essenza. Non ho propensione questo tipo di poetica, semplicemente perchè distante dalle mie costruzioni mentali, anche se qualche volta ho provato a modificare l'angolazione dei miei testi per verificarne la valenza universale, ma ho imparato ad apprezzarne contenuto (nel senso delle costruzioni sintattiche e della capacità di modificare e plasmare il senso delle parole) e forma. All'inizio ho anche cercato di dare un significato ai versi e di legarli tra di loro in una sorta di albero interconnesso logicamente, senza nessun risultato (se non sporadico) alla fine, visto che senza l'aiuto non riuscivo nell'intento, mi sono detto che mi bastava assaporare i colori del suo linguaggio, le sensazioni che ne scaturivano senza preoccuparmi del messaggio che doveva arrivare, lasciando questo compito a chi fosse più ricettivo di me.
Ecco a me basterebbe "assaporare" anche il tuo linguaggio, riuscire a carpirne i suoni nascosti, le musicalità ed i ritmi che si svelano solo a chi si lascia guidare dall'emozione.
Leggendoti ho proprio questa difficoltà... non riesco a lasciarmi andare perchè mi chiedo sempre: "di cosa mi sta parlando? Perchè queste parole apparentemente slegate dal contesto?" il fatto è che so la tua valenza, per averla scoperta nel corso del tempo e soffro nel non riuscire a percepire, anche solo attraverso emozioni, il messaggio che stai trasmettendo.