Re:
al_qantar, 01/05/2013 15:21:
...
Comunque, avendo la sensazione che Ili@de sia una persona molto attenta, quel "di", apparente in più, potrebbe avere un motivo d'essere, perciò, aspetto che mi dia delucidazioni in merito.
Ahi ahi! Adesso dopo questa affermazione come faccio a dire che si tratta proprio di un refuso?
Come ho già specificato, si tratta di un testo scritto qualche tempo fa, che non mi convinceva molto e, dunque, vi ho messo mano. Inutile dire che l’ho riletto più volte prima di pubblicarlo. Evidentemente nell’ultima revisione dove ho aggiunto i due punti mi è sfuggita la presenza di quel “di” di troppo.
In realtà l’ultima strofa suonerebbe così:
potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale:
dover dare un reso
che nessuno accetta più.
oppure
potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale
di dover dare un reso
che nessuno accetta più.
Vi ringrazio di avermelo fatto notare. Questo dimostra che le letture da effettuare su un testo prima della sua pubblicazione non sono mai troppe.
Per quanto riguarda la ripetizione del “vorrei” all’inizio delle due prime strofe, al_qantar ne ha inquadrato perfettamente il senso. Io non avrei saputo spiegarlo meglio.
Pino, lascia perdere il “signor" ili@de e non preoccuparti, non mi sembra di aver scorto alcuna impulsività nel tuo commento anzi, ho trovato il tuo passaggio e le tue osservazioni interessanti.
Ogni tanto mi trovo a pubblicare delle cose datate, alle quali metto mano con l’esperienza di oggi (non che sia così tanto più esperto di allora, ma credo di aver sviluppato un modo di scrivere testi leggermente diverso, che mi aggrada di più).
Anche a me piacciono i condizionali, esprimono molto di più di quello che tracciano. I desideri, i sogni che si scontrano con la realtà non avrebbero altro modo per essere espressi; e la vita (e di conseguenza la poesia) è fatta di sogni e desideri.
Voglio aggiungere una cosa. Si prova una enorme soddisfazione quando qualcuno commenta un testo con parole come: “poesia di un padre o marito (anche se piangi/quando scende il buio)con tutte le sue ansie e/o paure tipiche di una persona matura” perché non solo era l’idea che avevo in mente nello scrivere il testo, quanto le emozioni che volevo esprimere erano esattamente queste espresse nel commento.
Grazie ad entrambi.
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P.S. Il nick è stato registrato qualche anno fa, non c’è stata alcuna premeditazione nel registrarlo come nick femminile (non sono andato a guardare, ma mi fido di quello che ha detto al). Probabilmente esistendo solo “M” e “F”, non essendoci un’altra opzione e non riconoscendomi, con nessuno dei due generi, ho optato per quello che più mi rispecchia (poeticamente parlando). Potremmo pensare ad ili@de come un nick alla “Andrea”: unisex.
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