Giorno dopo giorno

ili@de
mercoledì 1 maggio 2013 12:18
Vorrei infilarmi certi giorni dentro al petto
quelli in cui il giallo colpisce l’iride
e pensi non potrà mai piovere

vorrei avere ancora strade da tracciare
e mani dietro ai fianchi
a nascondere speranze,
come cerchi che racchiudono
le nostre differenze,
ma ormai non ho più resti
e quel poco che avanza
lo consumiamo il giorno dopo

a volte mi difettano anche i verbi
e tu non dai a vederlo,
anche se piangi
quando scende il buio

potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale:
di dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


@


(Trovata fra le carte in giro e rivista)
garofano a.
mercoledì 1 maggio 2013 13:33
Mi piace sia la scrittura, sarà perchè la sento molto vicino alla mia, che le immagini ,ma non ti sapevo così malinconico e triste ne così vecchio da non aver più speranze anzi.

Leggendo ho avuto l'impressione di averla scritta io, senza offesa, ma ne sarei stato veramente contento, ma quel secondo "vorrei" non si può togliere? E sei sicuro di questo?

di dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.

Non posso che finire con un bravo

Pino
al_qantar
mercoledì 1 maggio 2013 15:21


Contrariamente al "gusto" di Fabella (questo nik mi fa pensare alla marca di un cosmetico", a me piacciono i condizionali e ne faccio largo uso. Su quel secondo "vorrei", non voglio contraddirti Pino, ma lo ritengo necessario, soprattutto in termini di "lettura", come rafforzativo di un desiderio che, altrimenti, allenterebbe la sua potenza sia passionale che lirica.
Trovo questo testo molto intenso e di fenomenale sintesi, carico di oggetti metaforici che lo rendono flessibile e sospeso. La sento come poesia molto maschile (considerando che Ili@de, nel profilo si identifica come femmina) nel movimento e nella descrizione (e mani dietro ai fianchi) e penso alla poesia di un padre o marito (anche se piangi/quando scende il buio)con tutte le sue ansie e/o paure tipiche di una persona matura.

Riguardo al:

di dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


l'ho letto e riletto molte volte e, a meno che non si tratti di un refuso, lo trovo uno splendido distico, se appena modificato

dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


oppure:

di, dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


eliminando i due punti del verso precedente.

Comunque, avendo la sensazione che Ili@de sia una persona molto attenta, quel "di", apparente in più, potrebbe avere un motivo d'essere, perciò, aspetto che mi dia delucidazioni in merito.

In definitiva è una riflessione poetica molto bella!


S



garofano a.
mercoledì 1 maggio 2013 16:15
Re:
al_qantar, 5/1/2013 3:21 PM:



Contrariamente al "gusto" di Fabella (questo nik mi fa pensare alla marca di un cosmetico", a me piacciono i condizionali e ne faccio largo uso. Su quel secondo "vorrei", non voglio contraddirti Pino, ma lo ritengo necessario, soprattutto in termini di "lettura", come rafforzativo di un desiderio che, altrimenti, allenterebbe la sua potenza sia passionale che lirica.
Trovo questo testo molto intenso e di fenomenale sintesi, carico di oggetti metaforici che lo rendono flessibile e sospeso. La sento come poesia molto maschile (considerando che Ili@de, nel profilo si identifica come femmina) nel movimento e nella descrizione (e mani dietro ai fianchi) e penso alla poesia di un padre o marito (anche se piangi/quando scende il buio)con tutte le sue ansie e/o paure tipiche di una persona matura.

Riguardo al:

di dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


l'ho letto e riletto molte volte e, a meno che non si tratti di un refuso, lo trovo uno splendido distico, se appena modificato

dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


oppure:

di, dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.


eliminando i due punti del verso precedente.

Comunque, avendo la sensazione che Ili@de sia una persona molto attenta, quel "di", apparente in più, potrebbe avere un motivo d'essere, perciò, aspetto che mi dia delucidazioni in merito.

In definitiva è una riflessione poetica molto bella!


S






Penso tu abbia ragione dimenticavo la persona mooolto attenta che

pare essere questo signor ili@de, sono sempre molto impulsivo nelle

critiche devo vagliare meglio


ili@de
mercoledì 1 maggio 2013 20:11
Re:
al_qantar, 01/05/2013 15:21:



...
Comunque, avendo la sensazione che Ili@de sia una persona molto attenta, quel "di", apparente in più, potrebbe avere un motivo d'essere, perciò, aspetto che mi dia delucidazioni in merito.





Ahi ahi! Adesso dopo questa affermazione come faccio a dire che si tratta proprio di un refuso? [SM=g7535]
Come ho già specificato, si tratta di un testo scritto qualche tempo fa, che non mi convinceva molto e, dunque, vi ho messo mano. Inutile dire che l’ho riletto più volte prima di pubblicarlo. Evidentemente nell’ultima revisione dove ho aggiunto i due punti mi è sfuggita la presenza di quel “di” di troppo. [SM=g8172]
In realtà l’ultima strofa suonerebbe così:

potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale:
dover dare un reso
che nessuno accetta più.


oppure

potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale
di dover dare un reso
che nessuno accetta più.


Vi ringrazio di avermelo fatto notare. Questo dimostra che le letture da effettuare su un testo prima della sua pubblicazione non sono mai troppe.
Per quanto riguarda la ripetizione del “vorrei” all’inizio delle due prime strofe, al_qantar ne ha inquadrato perfettamente il senso. Io non avrei saputo spiegarlo meglio.

Pino, lascia perdere il “signor" ili@de e non preoccuparti, non mi sembra di aver scorto alcuna impulsività nel tuo commento anzi, ho trovato il tuo passaggio e le tue osservazioni interessanti.

Ogni tanto mi trovo a pubblicare delle cose datate, alle quali metto mano con l’esperienza di oggi (non che sia così tanto più esperto di allora, ma credo di aver sviluppato un modo di scrivere testi leggermente diverso, che mi aggrada di più).

Anche a me piacciono i condizionali, esprimono molto di più di quello che tracciano. I desideri, i sogni che si scontrano con la realtà non avrebbero altro modo per essere espressi; e la vita (e di conseguenza la poesia) è fatta di sogni e desideri.

Voglio aggiungere una cosa. Si prova una enorme soddisfazione quando qualcuno commenta un testo con parole come: “poesia di un padre o marito (anche se piangi/quando scende il buio)con tutte le sue ansie e/o paure tipiche di una persona matura” perché non solo era l’idea che avevo in mente nello scrivere il testo, quanto le emozioni che volevo esprimere erano esattamente queste espresse nel commento.
Grazie ad entrambi.

@

P.S. Il nick è stato registrato qualche anno fa, non c’è stata alcuna premeditazione nel registrarlo come nick femminile (non sono andato a guardare, ma mi fido di quello che ha detto al). Probabilmente esistendo solo “M” e “F”, non essendoci un’altra opzione e non riconoscendomi, con nessuno dei due generi, ho optato per quello che più mi rispecchia (poeticamente parlando). Potremmo pensare ad ili@de come un nick alla “Andrea”: unisex.


@
fabella
giovedì 2 maggio 2013 08:54
Re:
ili@de, 01/05/2013 12:18:

Vorrei infilarmi certi giorni dentro al petto
quelli in cui il giallo colpisce l’iride
e pensi non potrà mai piovere

vorrei avere ancora strade da tracciare
e mani dietro ai fianchi
a nascondere speranze,
come cerchi che racchiudono
le nostre differenze,
ma ormai non ho più resti
e quel poco che avanza
lo consumiamo il giorno dopo

a volte mi difettano anche i verbi
e tu non dai a vederlo,
anche se piangi
quando scende il buio

potrei provare
a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale:
ti dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.





mi sono alzata con la vena pignoleggiante, sta mattina [SM=g8231]

ho già mietuto due vittime... RI [SM=g8231]

è sempre molto difficile mettere mano ai vecchi testi. sicuramente avevi una buona base su cui lavorare perché ne è uscito un buon lavoro. metterei solo qualche obiezione qua e là.

contro i condizionali non ho nulla. non amo il "vorrei" in generale, soprattutto all'inizio del verso. semplicemente perché in età scolastica, quando eravamo chiamati a scrivere un testo poetico, io partivo sempre con il "vorrei". un incipit che ancora oggi, in primis per autocritica, lego alla poesia adolescenziale. comunque prendila come la segnalazione di un mio personalissimo gusto.

per il resto, anche se sento parti un po' troppo diluite, ripeto: per me è un buon lavoro. una riserva sull'ultimo e terz'ultimo verso, sai... per il concetto che esprimono, li sentirei più taglienti


[SM=x2823269]
ili@de
giovedì 2 maggio 2013 10:14
Re: Re:
fabella, 02/05/2013 08:54:



mi sono alzata con la vena pignoleggiante, sta mattina [SM=g8231]

ho già mietuto due vittime... RI [SM=g8231]
...
per il resto, anche se sento parti un po' troppo diluite, ripeto: per me è un buon lavoro. una riserva sull'ultimo e terz'ultimo verso, sai... per il concetto che esprimono, li sentirei più taglienti


[SM=x2823269]




Sempre ben accette le pignolerie, da qualunque parte esse giungano.

Per quanto riguarda questo testo, non a caso l'ho scelto tra tutti quelli in soffitta, perchè inizialmente era abbastanza diverso, pur rimanendo identico nella sostanza.
Ho provato una modifica secondo un criterio suggeritomi da una persona alla quale non molto tempo fa chiesi un parere sul mio modo di scrivere.
Probabilmente, e me ne rendo conto solo ora, non era la "diluizione" che intendeva quanto una minore spigolosità nel mio tratto... proverò a lavorarci su, anche se la ritengo una "mission (quasi) impossible".

Avresti la mia gratitudine se mi indicassi i versi che trovi affetti
da "eccessiva concentrazione idraulica". [SM=g8231]
Tanto per rendermi conto di come possano essere modificarli.

@

fabella
venerdì 3 maggio 2013 09:00
Re:
ili@de, 01/05/2013 12:18:

Vorrei infilarmi certi giorni dentro al petto
quelli in cui il giallo colpisce l’iride
e pensi non potrà mai piovere

vorrei avere ancora strade da tracciare
e mani dietro ai fianchi
a nascondere speranze,
come cerchi che racchiudono
le nostre differenze,
ma ormai non ho più resti
e quel poco che avanza
lo consumiamo il giorno dopo

a volte mi difettano
anche i verbi
e tu non dai a vederlo,
anche se piangi
quando scende il buio

potrei provare

a chiedere altre vite in prestito,
ma è il timore che m’assale:
ti dovrei dare un reso
che nessuno accetta più.





Alla rilettura, ma già ieri nel pomeriggio, non l'ho trovata più così idraulica. Mi ero alzata davvero con la vena troppo critica, e me l'ero trascinata anche qui, dove serviva molto meno.

Comunque mi disturbava quello scandire temporale che hai usato per non lasciarti scappare di mano la cronologia, la logica esatta delle cose.

Ho evidenziato per intenderci, perché in seguito non ho sentito più nessuna perplessità. Anzi li considero leganti necessari a imprimere il ritmo. Restano invece quelle sui condizionali e sugli ultimi versi.

[SM=x2823269]
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