Ti ringrazio, perché questo è stato un testo difficile da scrivere, nato sull'onda di un'emozione forte, la morte di una persona distrutta da una battaglia con una malattia terminale... che ha deciso di mettere fine a quel calvario rifiutando inutili e invasive cure mediche. E' un tema che sento moltissimo, forse perché mi terrorizza, non l'idea della morte, ma quella della lunga ed estenuante "guerra" che inizi, prima con la malattia, con le persone che hai intorno, che ti vogliono bene e quindi ti vorrebbero attaccato a sonde, flebo, macchine di ogni tipo, pur di non farti andare, con i medici, i politici ecc. ecc. Rispetto le idee di tutti e le convinzioni religiose, ma vorrei che questo rispetto si allargasse anche a chi vuole morire con dignità, con consapevolezza, con serenità
fuori è guerra... in ogni angolo, sulle strade, per la sopravvivenza, muoiono migliaia di bambini o spariscono tutti i giorni, la gente si uccide per il minimo rumore, per un'occhiata strana, per nulla... è una guerra feroce, a cui siamo tristemente abituati... abituati è già terribile!
ma anche dentro è guerra, quando devi combattere per i tuoi diritti... quando non sei più padrone della tua vita, quando si perde il senso di cosa significa l'esistenza...