22 giugno
–per Orgosolo
il monte declama
la sua poesia rocciosa
a volte gialla, a volte
Madonna -statica
tra le vesti del mirto
poco imperiosa nelle sue
umiltà, dove l’alto
dei cieli è lontano. ancora
siamo tra i vigneti
di DORGALI
il correre
del fondo stradale
strappa via i viadotti
che spalmano VERDE
tra i versanti, che sono
anfiteatri
e l’abitato s’impatta
bianco come il sale
verso la strada statale 389
-Mamojada
Orani
I viadotti, alcuni sbarrati
come carceri- fanno a porzioni
la prima BARBAGIA
-e da [...]
è come se il sole mi
portasse indietro sulle mie colline
da Casteggio su per la Torre degli Alberi, ma qui
la lontananza cova
nei nidi delle aquile
dove le aquile
non sono uccelli, ma muri
bucati, barricate, grotte
e reti alla fine
di ogni sentiero
-di Orgosolo
non ho ancora scritto
occorre sedimentare
per tradurre le sensazioni