el_greco
giovedì 6 settembre 2007 10:08



forse ha ragione chi dice che i poeti
sprecano parole come cirri o
altostrati in giorni di tempesta

- d’altra parte non credo d’esser portato per i versi
e trovo non conformi le mie mani
quando a contatto con il foglio s’impastano d’inchiostro

ma amo anche io il silenzio e a volte mi rammento
che tra il frastuono e il mare
c’è la memoria che attenua un po' il fragore
ed anche se mi blindo dentro al petto
e occulto l’unico specchio nella stanza
non sarà mai l’abbandono l’unico mio compagno –

si badi bene dunque a non sfogliare pagine ingiallite
dalla salsedine o dall’ironia
che a calli di pedate e calci sono avvezzi i glutei del poeta
ed alle sue piroette sopra i fogli
si preferisca lo zapping in tv.




te_verde
venerdì 14 settembre 2007 13:57
Mi è piaciuta.
Un aspetto della personalità di un poeta che reputo interessante.
Questi versi mi sono piaciuti particolarmente:


d’altra parte non credo d’esser portato per i versi
e trovo non conformi le mie mani
quando a contatto con il foglio s’impastano d’inchiostro
ma amo anche io il silenzio e a volte mi rammento
che tra il frastuono e il mare
c’è la memoria che attenua un po' il fragore


Forse molti di noi dovrebbero riscoprire il valore del silenzio, la capacità di meditare lontano dai clamori (io in cima a tutti [SM=g27992] )

Invece mi è sembrato affrettato e quasi monco questo verso:

non sarà mai l’abbandono l’unico mio compagno –

come se fosse stato scritto di fretta. Lo trovo distante dal resto del testo, ma forse è solo una sensazione.





Lorenzo de Vanne
sabato 15 settembre 2007 00:12
mi piace questo monologo poetico...dove analizzi questa magia o questa malia...che è nei poeti...sono versi che scorrono...che incedono..come penna sulla carta vergine...

solo una nota per l'ultima strofa...

si badi bene dunque a non sfogliare pagine ingiallite
dalla salsedine o dall’ironia
che a calli di pedate e calci sono avvezzi i glutei del poeta
ed alle sue piroette sopra i fogli
si preferisca lo zapping in tv.


trovo questi ultimi versi avulsi dal ritmo precedente, anche, penso a causa della parola zapping..e tv...

tecnicismo su un lessico "popolare-radicale-efficae" che io apprezzo...

nel complesso...meritevole di apprezzamento...
el_greco
sabato 15 settembre 2007 21:55
Intanto grazie a Sandra e Lorenzo per il commento attento; gli appunti fanno sempre piacere ed aiutano.

Veniamo a te verde, non ci crederai, ma quel verso ( non sarà mai l’abbandono l’unico mio compagno), mi ha fatto dannare, non che non ci sarebbe stato un modo per esprimere diversamente il concetto, solo che dopo un po' ho lasciato perdere perchè non riuscivo a concentrarmi abbastanza per modificarlo in un modo tale che mi soddisfacesse e siccome erano già tre giorni che ci stavo su, ho deciso che tutto sommato potesse stare bene anche così.
E' incredibile come tu sia riuscita a cogliermi in fallo. [SM=g27994]


Per quanto riguarda l'appunto di Lorenzo, devo invece dire che i due versi :

ed alle sue piroette sopra i fogli
si preferisca lo zapping in tv.


ma soprattutto l'ultimo, originariamente non era così.
L'immagine che cercavo di fornire era quella della persona che dopo aver denigrato la figura del poeta preferisce dedicarsi ad attività che non impegnino gli emisferi cerebrali.
Proprio per questo ho fatto ricorso ad un termine (zapping) che da un lato rendeva metricamente corretta e dunque musicale anche l'ultimo verso che legava così con quello precedente e dall'altro sottolineava una rottura significativa con quanto aveva preceduto.
Dunque in questo caso l'effetto era voluto, ma sono contento che non sia passato inosservato.

grazie



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