ggiacinto
giovedì 28 marzo 2013 14:42
-2013-
Non gli uomini solamente
ma le specie e i regni
la rosa è offesa dal sole
a darle vita corruga, langue
l'appassisce
un giglio è succhiato dall'ape
prolissa, crudele
il miele è dolce, strazio
di tenere corolle
alberi infestati dal formicolio
mosche lumache e zanzare
a piaghe aperte nella scorza
cruciata dall'aria o dal sole
sulle piante foglie marce
morsicate nei fiori
troppa luce, troppo caldo
troppo fresco all'ombra
l'una patisce incomoda nel crescere
vegeto stato di souffrance
a ramicelli rotti dal peso o dal vento
lo zeffiretto straccia il fiore
vola il brano, il filamento, la foglia
deturpata
e tu che strazi le erbe cò i tuoi passi
stritoli, ammacchi, ne spremi il sangue
le rompi, uccidi
la ragazza va sterpando con grazia
il giardiniere ne tronca le membra
colle unghie e ferro
certamente entrare in questo giardino
rallegra l'anima
ma è infelice il vasto ospitale
se solo sentissero
il non essere sarebbe assai meglio
che l'essere.
garofano a.
giovedì 28 marzo 2013 19:51
Ti posso dire che trovo i tuoi versi troppo pieni da togliere il respiro,per esempio qui:
vegeto stato di souffrance
a ramicelli rotti dal peso o dal vento
lo zeffiretto straccia il fiore
vola il brano, il filamento, la foglia
deturpata
ci sono tanti flash in 5 righe da non dare pause un po' d'aria al tuo dire come quì:
e tu che strazi le erbe cò i tuoi passi
stritoli, ammacchi, ne spremi il sangue
le rompi, uccidi
6 verbi in tre righe
il tutto mi mette un po' d'ansia e non mi fa scorrere la lettura di per sè bella.Ma questo è parere di principiante e modesto,probabilmente con un po' più di lentezza nelle metafore e immagini renderebbe il tutto più gradevole
Ciao Pino
ggiacinto
giovedì 28 marzo 2013 20:04
...si Garofanoa, ho cercato di riportare in versi un testo del Leopardi, impresa non facile, però avrei dovuto lavorarci di più, in questa veste poetica dovrebbe avere più aria, proverò a rivederla. Il pieno di verbi in poche righe è nel testo del Leopardi, non volevo deturparlo del tutto.
ggiacinto
giovedì 28 marzo 2013 20:43
...in realtà la volevo così...
Non gli uomini solamente
ma le specie e i regni
la rosa è offesa dal sole
a darle vita corruga, l'erode
langue
un giglio è succhiato dall'ape crudele
è miele il martirio di tenere corolle
alberi infestati da un formicolio
piaghe nella scorza
cruciata dall'aria o dal sole
piante a foglie marce
morsicate nei fiori
troppa luce, troppo caldo
troppo fresco all'ombra
l'una patisce incomoda nel crescere
vegeto stato di souffrance
a ramicelli rotti dal peso o dal vento
lo zeffiretto straccia il fiore
vola il brano, il filamento
e tu che strazi le erbe cò i tuoi passi
ne spremi il sangue
una ragazza infrange steli con grazia
il giardiniere ne tronca le membra
colle unghie e ferro
entrare in questo giardino
rallegra l'anima
ma è infelice il vasto ospitale
se solo sentissero
il non essere sarebbe assai meglio
che l'essere.
garofano a.
giovedì 28 marzo 2013 20:51
Direi che la spaziatura , eliminare cambiare altre cose ha notevolmente migliorato sicuramente per me molto meglio ora