al_qantar
martedì 16 aprile 2013 23:00
duetto con Francesca

In ricordo dei bei tempi. Grazie Fra.



hai riflessi da guerriero
mentre ti perdi allo specchio
contando le spine

tirapiedi attorno a un morbo
che ha il sapore estremo
di sconforto

Chiedi e richiedi speranza
poi un segno
e dimentichi la gioia


*

nell'argento si sciolgono le spine
molli dolori e tetti da ricucire

Riaffiora la spada dai calcinacci
e ghirlande antiche
gemmano gli occhi
la mano del nuovo assalto

sotto grandi ali il segno minimo
e una gioia tutta da raccogliere


*

non vedo che chimere sepolte
forse un bivio, mentre
mi richiami alla felicità

e sostano tutti i dubbi
nel mare scoperto di rancori
vecchie glorie o solo dolori
di un niente passato lì, per caso

non chiedermi risvegli
se è notte e non dormo


*

ridiamoci le rosse vigne
e i sorrisi demolitori
di ambiziose muffe...

riprendiamoci l'acqua
nei contro dei dubbi
e lasciamo che s'asciughi
la fiumara

Basteranno le falene
per ricordarci i vetri
e se non dormi
non chiederò nulla


*

rifacciamoci le corse nella pioggia
ignara e le lenzuola dai dintorni
smarriti, piccole soste del cuore

e in tutto quello che non mi chiederai
risiederà l'aurora del primo sguardo
è la tua mano, ormai la sento...
accompagnami sul fondo


*

ti passerò attorno ai fianchi
la corda che parte dal cuore
e tirerò fino a mezzanotte
appoggiato al tuo respiro

Riparerò i divani rotti
e tutti i caloriferi
la mano solfeggerà l'alba
attorno alla seta del tuo seno
Ambra e luce ponte d'amore
con tutto il male in un barattolo
nel sottoscala e la bocca su di me


*

arpeggiami aliti di luna
qui, sul torace mentre ti perdi
a singhiozzare lingue
dal tono bianco e quasi sveglio

aspettami al varco del silenzio
quando stanco e perplesso
rischierai sapori sulla mia pelle
e non ci saranno motivazioni
che possano valere un confine

prendimi e riprendimi
serena e scolorita di bagliori
racchiusa, stretta e imperfetta
nella clausola di mille amori


*

Saranno battiti e pulsare
le vicinanze dei muschi
che nell'intrecciarsi
sospendono i cicli
alzando le maree

Ti prenderò serena
nell'arco prigioniero del felino,
nella distesa trasversale dei fianchi,
nel discendere acuto dell'onda,
risacca di un sussurro

o resto di aquilone


*

e io mi lascerò prendere
come muschio da un presepe
come luce in uno scatolo

sentirai l'odore di maglie
asciugate in fretta,
pagine di libri arabi
tra le mani

oh sì, quella musica
e certi amori che non finiscono
riparano le strade che sbagliano
ripartono dall'infinito
e si ricongiungono
poi si eclissano
...rinascono


*

Ecco il segno
la tua musica
e depongo le armi
sul tuo seno

Abbracciami


*

...oh male
a cui non so rinunciare

fabella
mercoledì 17 aprile 2013 19:43
anche qui, tanti [SM=g3227796] [SM=g3227796] ...



[SM=g8265]
Francesca Coppola
giovedì 18 aprile 2013 12:32

ma sai che quasi quasi non si capisce dove parti tu e arrivo io?
bei ricordi... nostalgia! [SM=g7831]

bacio Seb e anche a te Dani!

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