ggiacinto
martedì 10 settembre 2013 12:28
-2013-
di solito reclinavo il capo
con lo sguardo basso
sull'asfalto umido
avanzavo disertore
bastava una camminata
a braccia perse, quel poco senno
per non dar fede alle proprie ossa
-
avevo il trastullo del silenzio
com'era facile baciare il buio
al vanto osceno del null'essere
che si dimena come un randagio
in fuga
“ed era sì fatta”
adesso dimmi
cos'era quel sorriso
confine insostenibile
di un tremore esteso
adesso che sono forte
spiegami perchè l'infinito
non ha più pudore
incapace di gestire la mia pelle
respiro come un folle
perchè guardarti mi rende così
perfetto.