Sempre qui a stupirci, cara Anna,
con la tua bravura a riprodurre immagini di grande densità emotiva.
Il sogno è piccolo dentro i gesti,
voce appena appoggiata
sulla gola, da bere piano,
da
mani a conca.
La sete diventa acqua, pazienza
nella carne, vortice bianco
a confondere la salsedine sui muri.
Dammi fiducia.
Come libro, consumato
sulla mensola, siedi in me:
leggeremo la fine dell'inverno
in
silenziosi passi di bucaneve.
Sono immagini di grande forza, che rapiscono per portarci nel tuo intimo onirico, in un sogno ricorrente, come un libro consumato, che rileggi, con la voce appena appoggiata sulla gola, ogni notte. E a lui chiedi tempo e fiducia, affinché i timori e quel senso di impotenza che gli affidi, venga sepolto dalla neve e rinasca in quiete di bucaneve.
"Superbe"
daniela