ggiacinto
sabato 6 dicembre 2014 12:58
-2014-
certe storie finiscono in un vecchio mulino
che sia luogo, condanna di colombe inumate?
Forse sono angeli frantumati, croste
da mettere sotto i denti e ringraziare
col torpore dell'abitudine, incapaci di indignarci
per quei demoni piuttosto assolti.
Il dettaglio di uno slip abbandonato fa notizia - mai scalpore
non si cura di salvare neanche l'anima al bambino
Che Amore sia già disarmato?
Non sappiamo dirlo ad ogni modo
è sangue asciutto nelle vene, ormai plagiato dall'inutile
si cerca invano la maniera di un abbraccio
più forte del respiro a noi concesso, che uccida se non altro
quando il senso della pelle ad esser vivo
è il dolore, è morire.
A Loris
garofano a.
lunedì 8 dicembre 2014 10:11
Si sente molto l'irruenza la rabbia con cui hai scritto questa bellissima, d'infausto evento, dedica e ti ringrazio di ricordare con così belle parole,se così si puo definire anche un urlo, non dimentichiamo mai l'amore non facciamo che si sporchi più del fango di un mulino.
Ciao Pino
Carla.Aita
lunedì 22 dicembre 2014 20:35
...ed è pelle sulla mia pelle il bianco dell'odiata carne
Madre
madre
Madre non lo fare che di te tagli una notte
Figlio...figlio...la luna mi ha voluto colpire e di morte lenta
insaputa...figlio... e perchè questo lamento-Il tuo
che mai un mio languire t'ha fermato il tempo e tu...
carne della mia disgrazia d'essere stata feconda di te
Ma c'è pallore alle tue guance e non possono essere tue