mi piace molto la prima strofa, la "sento" molto vicina alle scritture che preferisco, merito dei due verbi che hai scelto
forse avrei ridotto almeno un "...se": esattamente nella terza strofa, il secondo: io continuo a leggerlo come "e"
(e anche la specifica del cuore fra trattini mi blocca un po': è come se sentissi una voce alle spalle dire:
e cos'altro, se non il cuore?
però ti fai "perdonare" con il verso successivo: "ad altezze inappropriate"
(bellissimo, quasi come "l'insostenibile leggerezza dell'essere"...)
Anch'io del resto provo empatia per l'ultima strofa, ma solo dopo la seconda lettura, perché solo dopo ho capito che i verbi sono imperativi; al'inizio li ho letti come indicativi, e dunque c'era qualcosa che non tornava.
E allora metticili gli apostrofi, onde evitare che le ritardate come me non lo capiscano in prima:
oh, fa' tacere,
fa' tacere il gabbiano
solitario
con la sua voce roca,
spezza lo stilo,
rompi la carta in coriandoli,
zittisci la parola
che come una farfalla
muore in un giorno.
Prima che sia tardi.
Non ti piacciono gli apostrofi? e allora completa le apocopi (si dice così?)
e quindi:
oh, fai tacere,
fai tacere il gabbiano
.........................
Ecco, sono un po' "rompina" 'stavolta
ma non farci caso, non sono ancora "in me".
Un