La Belle Époque

ggiacinto
martedì 30 dicembre 2014 15:21

-2014-

al tempo delle rose malformate
avevamo maestri, verghe flessibili
e si rimaneva immobili col sapore mnemonico
prima della merenda, dopo aver scorticato
le ginocchia in un pomeriggio vuoto
da imparare, ripetere all'unisono
senza coglierne senso, anima

fiero dello zero in matematica
di quella forma infinita che ritorna
accarezzavo il biancore dei grembiuli
e i pidocchi sceglievano sempre un'altra testa

rasati come piccoli naziskin
avevamo addosso il profumo delle bambole
un po' di colonia - zagara
ed io ero destinato ai primi banchi
perchè avevo pelle chiara
i capelli ancora biondi
destinato a non comprendere
quel tiranno riverso a dormire,
a volte si svegliava empio di rabbia
- per volare basta muovere le braccia
eppure non eravamo aquile

per distrarci mentre loro mangiano
allegano sogni disgiunti
il mare agli uccelli e il cielo alle mante
- così vicini, stretti all'inutile.

Carla.Aita
venerdì 2 gennaio 2015 17:16
Mi piace. Si, mi piace questo raccontare di se, della propria infanzia.E' buono il gusto che lasci. :-)




Carla



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