Giacintox
venerdì 10 luglio 2015 15:54
la coinquilina tedesca era bionda
piangeva per le mie docce alle 18:03
maniacale andatura che avevo
non c’era polvere a distrarmi
e quella stilo poggiata lì
non più a destra, non a sinistra
la pregavo di lasciarla lì
lavavo spesso le mani
dopo aver toccato il muro
una guancia, il biglietto del tram
in piedi ogni mattina alle 6:43
quel giorno mi trovò al buio
le dissi che non era vero
la coinquilina tedesca piangeva
non dormivo mai per caso
spegnevo la luce alle 22:53
inorridito dal tempo
ticchettio breve della lancetta
che rovina ogni respiro
Ieri di piccoli morsi alla bocca
non me ne lascia
volevo tenerti fermo
da qualche parte e stretto
è una patologia il secondo
innamorarsi alle 17:23
volevo solo essere gentile
dirti che c’ero
schizofrenico paranoide
un orologio
che si è fermato al polso
sl2015
Giacintox
venerdì 10 luglio 2015 16:10
No, no, no
è
quel giorno mi trovò al buio
le dissi che non era vero
Ciao Fabella, chissà, quando puoi, mi piacerebbe correggerlo ;-)
Grazie!
Carla.Aita
lunedì 27 luglio 2015 16:18
Ciao. Le ultime due strofe mi sono piaciute un sacco: prima perchè adoro le metafore e similitudini e poi perchè sono meno prosastiche rispetto le altre. Sembra che non sia la stessa persona a scrivele. Spero di potere continuare a seguirti perchè voglio capire l'autore che c'è in te.
Mi piace sta storia dell'orologio che decide il tuo sonno.
Bay!
Carla