ggiacinto
martedì 7 febbraio 2017 12:38
La furia



anch'io mi sono ucciso
in strofe d'abbandono
per trastullo, un movimento involontario
della mano
l'ho chiamata su fogli umidi
carne mia promiscua, cagna
lamentosa di luna piena
notti maleodoranti che cercano
nuove albe da rosicare
anch'io ho scritto per diletto e morte
dolci bruciature sul viso
spasimo eterno di uno sfioro
sull'incurvatura della schiena
brivido che teme l'ultima parola
m'arrovento dedito
la gelosia ha occhi grandi
rossi di sangue
morsicature alle labbra, denti stretti
di un ultimo canto che non perdona
anch'io mi sono ucciso
nel capitolo a venire
gridando al tradimento di cui sono l'artefice
ferito nell'orgoglio mi scrivo addosso
versi purpurei, rabbia cieca
di un delitto d'onore

sl2017

Buongiorno Fabella,come da tua iniziativa questa è l'ultima immagine che mi ha suggerito una poesia.
due venti
martedì 7 febbraio 2017 16:50
Ciao Giacinto! Che fascino, che meraviglia... Come mi piacerebbe arrivare a scrivere così. Complimenti sinceri

d.v.
ggiacinto
martedì 7 febbraio 2017 16:58
Grazie Due Venti! Anche se con un po' di ritardo, benvenuto su Laboratorio! Passerò a leggerti.

A presto.

rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 04:31
Sal, che bella! Grazie.

e.
ggiacinto
giovedì 9 febbraio 2017 20:10
Ciao rossopapavero, ma grazie a te!

annamaria.giannini
giovedì 9 febbraio 2017 21:05
anch'io mi sono ucciso
nel capitolo a venire

tutta d'un fiato e senza fiato a questi due versi. Bella, davvero tanto-
ggiacinto
venerdì 10 febbraio 2017 10:57
Grazie Annamaria! [SM=x2823269]

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