per sorridere un po'
Sono qui, appena alzata
ancor poco, assonnata
a sfornare versi a iosa
tra il profumo di mimosa.
Sì, perché a mio dispetto
non sapendolo, lo ammetto
il più “figo” del villaggio
me ne fece lauto omaggio
irrorandomi la stanza
della floreal fragranza.
Or stordita e inebriata
incomincio la giornata
penso a come posso fare
per poterlo ringraziare.
Lui è bello, alto, possente
con la sua chioma fluente
se ne gira in fuori strada
osservato ovunque vada.
Poi di notte al bancone
nel bicchier offre illusione
di atmosfere messicane
portoghesi e cubane
se non che la sua presenza
e la sua buona creanza:
ogni donna fa un inchino
al suo fascino latino.
Mi son persa, trascinata
da bellezza immaginata?
Od ho detto solo il vero
con bugie, pari allo zero?
L’altrui dubbio, al ver rimane.
Sta di fatto che sta mane
assaporo lo splendore
del suo dono e il dolce odore.
Che volete che vi dica?
… che seppure io interdica
festicciuole, anniversari
compleanni, eventi vari
se il mio “Inno alla Donna”
a cantarlo è la colonna
talamone di bellezza
che mi ossequia ed apprezza
io mi sciolgo in un istante
tra le giuggiole festante
pronta sempre a replicare
il “mio giorno” a festeggiare.