Lacrima il sole

ApricotBrandy
martedì 5 giugno 2007 12:19

Ti osservavo
fra i rintocchi della laringe
poco abituata
a cercare abbracci d'armonia
conforti di parole
come lingue, sul sangue vivo
di una carne giovane
da svezzare
fra cieli e voragini per impagliare
- ché una carezza era impura -
mentre abbracciavi un gallo
ubriaco
e imparavi a contarti il polso
incanutendo le sillabe
sul mio paese ostile
di canneti e dune
ed orge di cioccolato rosa
rubato
fra le zolle ed il dolore.
E s'incurva una malinconia d'acqua
sotto una volta di palpebra semi-chiusa
riflettendomi nel petto
ebbrezze d'erba e glicini
da stordire l'umore
mentre zampillano fontane di luci
nel mio ostinato paese d'amore.
firstlast
martedì 5 giugno 2007 13:44
Benvenuta "albicocca", [SM=g27987]

e benvenuto allo stile dei tuoi versi dei quali credo sia molto arduo cercare di afferrare il senso, ma impossibile non rimanere affascinati dalla miriade di immaggini subliminali che ne riaffiorano come flash istantanei.
Mi ricorda lo stile di poesia di una cara amica [SM=g27995] , stile al quale ho dovuto faticare per abituarmi e del quale ora non potrei fare a meno.

Se tentassi di commentare i tuoi versi sono certo ne sminuirei semplicemente la potenza quindi taccio.




Leonardo


P.S.

mentre abbracciavi un gallo
ubriaco


come si fa semplicemente a concepire simili immagini?

Grande!!!! [SM=g28002]
apassoleggero
venerdì 8 giugno 2007 00:41
ecco...
io poesie così, non le so commentare... [SM=g27995]
Posso solo lasciarmi trasportare dalle immagini anche se non comprendo la ricchezza e l'uso di parole fortemente evocative ma molto difficili da interpretare.
Questa è per me la parte più sentita:

E s'incurva una malinconia d'acqua
sotto una volta di palpebra semi-chiusa
riflettendomi nel petto
ebbrezze d'erba e glicini
da stordire l'umore
mentre zampillano fontane di luci
nel mio ostinato paese d'amore.


Anna



walter.w
sabato 9 giugno 2007 00:21


Tra il suono vuoto e la parola piena sembra svolgersi questa possente riflessione poetica, per coinvolgere alla fine tutti i sensi dell’abitare in noi stessi, quasi in concerto con l'ambiente intero, il paese.
Alle complessità di scrutare le diverse angolazioni di una globalità (lui) vengono così chiamati gradatamente tutti i sensi.
Quasi come per un vitigno (gallo ubriaco) prima che si pianti, la mente passa ad analizzare se questo mio paese (la mia totalità di me donna fertile radicata in me ed essere pensante) possa essere anche per te l’ambiente migliore per farti sviluppare e crescere insieme a me, a farti un gallo ubriaco di questa mia terra, di questa gea di cui sono figlia ed ora, con te, possibile madre (zolla e acqua).

Scusami se ho interpretato male, ma mi sono lasciato trasportare dalla densità delle parole, e dai passi lenti impressi alla mente per riflettere il tutto, quasi a soffermarsi su ogni gradino della conoscenza per scrutarne il paesaggio intero.







Modificato da walter.w 09/06/2007 0.29
ApricotBrandy
martedì 12 giugno 2007 10:43
Grazie per l'interpretazione, mi piace comeci si lasci trasportare in altri mondi..In questa poesia parlo di mio padre, di come è cresciuto e il gallo che lui abbracciava ubriaco..è successo davvero, sicchè niente fantasia..Carinissimi tutti.. [SM=g27998]
filodiseta
martedì 12 giugno 2007 11:12
Io la sapevo questa storia
del gallo ubriaco: l'ho raccontata a Leonardo. Pare che si divertissero, grandi e bambini, talvolta a inzuppare molliche di pane nel vino e darle in pasto al pollaio, per vedere galli e galline barcollare goffamente.

Un teatrino, con un tozzo
di pane e un bicchiere di vino
[SM=g27987]


Eppoi, è proprio vero che è la realtà ad avere più fantasia [SM=g27988]




Un abbraccio. daniela [SM=g28003]
elfo nero
mercoledì 13 giugno 2007 00:18
Originale e ricca di immagini cuoriose
Un ottima lettura
[SM=g28002]
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