Le chiamavano pazze

garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 09:04
Nei suoi occhi,

talvolta

il vento s'acquieta
e il fiume (s)corre
da lontano al mare

(e) forte m'assale
l'essere d'inetto, accanto.
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 09:24
Nei suoi occhi,
-senza un vivido motivo-

talvolta

il vento s'acquieta
e il fiume (s)corre
da lontano al mare

(e, sicchè )forte m'assale
l'essere d'inetto, accanto
fabella
mercoledì 19 febbraio 2014 11:24
chestaiaffà Pino. sono due versioni distinte o evidenziature di correzioni. non capisco [SM=g10324]
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 11:25
Re:
fabella, 19/02/2014 11:24:

chestaiaffà Pino. sono due versioni distinte o evidenziature di correzioni. non capisco [SM=g10324]



evidenzio i miei limiti e il desiderio di aiuto,

subito era solo:

Nei suoi occhi,

talvolta

il vento s'acquieta
e il fiume (s)corre
da lontano al mare


fabella
mercoledì 19 febbraio 2014 11:32
Re: Re:
garofano a., 19/02/2014 11:25:






talvolta nei suoi occhi
il vento s'acquieta

come il fiume che
s'allarga al mare






io la vedo bene anche così
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 11:37
Re: Re: Re:
fabella, 19/02/2014 11:32:




io la vedo bene anche così



Sapevo di non essermi spiegato bene per questo ho sempre dubbi,


quello che volevo dire è:

ogni tanto la il male di vivere è nei suoi occhi ,il vento è vita movimento

e il pianto scorre lontano dalla sua serenità,

è lì che l'inettitudine mi assale


rossopapavero
mercoledì 19 febbraio 2014 12:03
Qui lascio il mio saluto, perché Pino mio, non sto capendo nulla!
Ma bentrovato!

e.
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 13:19
Re:
rossopapavero, 19/02/2014 12:03:

Qui lascio il mio saluto, perché Pino mio, non sto capendo nulla!
Ma bentrovato!

e.



Nei suoi occhi,

talvolta

il vento s'acquieta
e un fiume (s)corre
senza trovare il mare

mi opprime forte allora
l'esserle accanto, inetto.


rossopapavero
mercoledì 19 febbraio 2014 13:55
Brutto quel forte dopo opprime... Lo ritieni necessario?
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 14:05
Re:
rossopapavero, 19/02/2014 13:55:

Brutto quel forte dopo opprime... Lo ritieni necessario?



Assolutamente no, grazie e ben trovata anche a te e' un piacere

riaverti accantoa noi.

Ciao Pino [SM=x2823269]

rossopapavero
mercoledì 19 febbraio 2014 14:07
Grazie, Pino! [SM=g2834784]
ggiacinto
mercoledì 19 febbraio 2014 14:23
Pino, il testo è interessante, ma forse è la prima volta che ho difficoltà a comprenderti. Chi chiamavano pazze?

[SM=x2823269]

garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 19:52
Re:
ggiacinto, 19/02/2014 14:23:

Pino, il testo è interessante, ma forse è la prima volta che ho difficoltà a comprenderti. Chi chiamavano pazze?

[SM=x2823269]




Tempo fa le donne che soffrivano di depressione, che piangevano senza motivo, specialmente nei paesi, ma se devo essere sincero ancor oggi nelle citta, le catalogavano, non conoscendo la malattia, come matte.

alle volte quando si acquieta la voglia di vita , il vento,

un pianto scorre corre senza trovare pace sbocchi e in quel momento sento quanto sia grande e opprimente l'impotenza.

avevo aggiunto anche ,tra trattini, un verso per specificare meglio questo:


Nei suoi occhi,
-senza un vivido motivo-

talvolta.

ma non mi piaceva e l'ho tolto.


Spero di essermi spiegato , ciao Pino
[SM=x2823269]

fabella
mercoledì 19 febbraio 2014 23:13

perché non provi a pensarla più ampia, invece di comptrimerla così tanto?
[SM=g2829698]
garofano a.
mercoledì 19 febbraio 2014 23:35
Re:
fabella, 19/02/2014 23:13:


perché non provi a pensarla più ampia, invece di comptrimerla così tanto?
[SM=g2829698]



Ho notato che piu' mi esercito a sintetizzare piu' riesco a scrivere liberamente nel mio stile cosi' tutte le volte che posso ,finche' non prendero' padronanza del mio scrivere mi esercitero cosi',la riprendero' magari a tempo giusto.

Grazie a tutti voi di cuore.

Ciao Pino [SM=x2823269]


fabella
giovedì 20 febbraio 2014 09:28
Re:
garofano a., 19/02/2014 09:04:

Nei suoi occhi,

talvolta

il vento s'acquieta
e il fiume (s)corre
da lontano al mare

(e) forte m'assale
l'essere d'inetto, accanto.




allora il titolo è Le chiamavano pazze

se parti col il plurale, già limiti la comprensione. quindi volgi al plurale anche nel testo... anche i venti metterei al plurale

poi hai preso le tre metafore dalla natura. prova a sostituirne una con il significato corrispondente. es. fiume= lacrime/pianto

nel distico finale, fai un richiamo più preciso es: e forte m'assale la mia parte di colpa (buttata lì, mi raccomando... solo per rendere che devi mettertici dentro più partecipe.


il titolo va bene, ma visto che hai in mente una situazione ben precisa, lo renderei più preciso... semplicemente così

di quando le chiamavano pazze


oppure

quando le chiamavano pazze
fabella
giovedì 20 febbraio 2014 09:40
dimenticavo il tempo del verbo


a me piace molto transitare tra i tempi dei verbi, in poesia... lo sai

ma trattandosi di poesia breve, lascerei le cose il più chiare possibili.

nel senso, che il verbo non deve essere necessariamente al passato perché racconti di un fatto passato o viceversa. ma almeno concordare, tra testo e titolo, cosicché il titolo diventi completamente parte della poesia. sempre al fine della comprensione che ricerchi tu o il lettore.

quindi, prova le due soluzioni: o tutto al passato, o tutto al presente

a me il presente piace molto : di quando le chiamano pazze , ma è personale....


[SM=g8154]
garofano a.
giovedì 20 febbraio 2014 10:06
E le chiamavano pazze
Nei suoi occhi,

talvolta
-senza un vivido motivo-

il vento s'acquietava
e un pianto (s)correva
senza trovare il mare

mi opprimeva allora
d'esserle accanto, inetto
sassolino sulla spalla
rossopapavero
giovedì 20 febbraio 2014 12:46
Non so, Pino... L'argomenti che tratti è interessante e anche attuale. Così mi sembra un po' buttato...
La chiusa del sassolino, secondo me, è inutile: non aggiunge e non toglie, e indebolisce il tutto, a mio avviso. Io seguirei i consigli di Fabella. A partire dal titolo.
Vedi, non è la prima volta che ci spieghi quello che intendi dire, ma in realtà non dovrebbe essere necessario. Questo vuol dire che le tue parole restano troppo imbrigliate nelle tue intenzioni che a chi legge non arrivano. Fabella ti ha indicato un modo per farle respirare. Poi fai tu, ovviamente: sono solo punti di vista.
[SM=g2829702]
garofano a.
giovedì 20 febbraio 2014 13:25
Re:
rossopapavero, 20/02/2014 12:46:

Non so, Pino... L'argomenti che tratti è interessante e anche attuale. Così mi sembra un po' buttato...
La chiusa del sassolino, secondo me, è inutile: non aggiunge e non toglie, e indebolisce il tutto, a mio avviso. Io seguirei i consigli di Fabella. A partire dal titolo.
Vedi, non è la prima volta che ci spieghi quello che intendi dire, ma in realtà non dovrebbe essere necessario. Questo vuol dire che le tue parole restano troppo imbrigliate nelle tue intenzioni che a chi legge non arrivano. Fabella ti ha indicato un modo per farle respirare. Poi fai tu, ovviamente: sono solo punti di vista.
[SM=g2829702]



Probabilmente avete ragione, e quando saro' piu' bravo la riprendero', ma in questo momento mi piace molto cosi', secca e soffocante come sono stati quei momenti

Grazie di queste discussioni di poesia per me dilettante e' aria da respirare profondamente.

Ciao Pino [SM=g2829702]

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