Le tre miglia

firstlast
giovedì 3 maggio 2007 23:19
Fu il primo vagito
a decretare la distanza dal cielo

tre miglia, forse trecento
difficile presagirlo
quando il tempo muore
tra le pieghe di un singhiozzo

fronteggiammo il ventricolo destro
per regalarci un’illusione in saldo
congelata sulla linea di partenza

e tallonammo auspici
fin dove si adagia l’impossibile
lì tra ventre e l’anima
dove la rabbia si ispessiva
e il senno scandagliava ritmici angoli muti
appesi a fosfori esangui


si concluse come doveva,
con le tre miglia ripiegate su se stesse
ed un punto nero a segnarne la fine



Leonardo
filodiseta
lunedì 7 maggio 2007 01:17
Volevo aspettare, ma
devo fare io il primo passo su questo testo, che credo tutt'altro che passato inosservato.




firstlast, 03/05/2007 23.19:

Fu il primo vagito
a decretare la distanza dal cielo

tre miglia, forse trecento
difficile presagirlo
quando il tempo muore
tra le pieghe di un singhiozzo

fronteggiammo il ventricolo destro
per regalarci un’illusione in saldo
congelata sulla linea di partenza

e tallonammo auspici
fin dove si adagia l’impossibile
lì tra ventre e l’anima
dove la rabbia si ispessiva
e il senno scandagliava ritmici angoli muti
appesi a fosfori esangui


si concluse come doveva,
con le tre miglia ripiegate su se stesse
ed un punto nero a segnarne la fine



Leonardo









E' uno di quei testi che incute il timore di penetrarvi troppo: versi che fanno intuire un grande dolore, che si preferisce percepire in silenzio; versi che non vanno sfiorati, né con libere interpretazioni, né con commenti colti.

C'è solo da inchinarsi a ringraziare il poeta, per aver considerato questo luogo, un pezzo della sua casa ed averci riposto una pagina struggente di vita, da conservare assieme a noi.

Grazie Leonardo [SM=g27998]





daniela

apassoleggero
martedì 8 maggio 2007 12:36
sì...
intuisco e ti ringrazio per la condivisione di versi toccanti e veri tra la rabbia e l'impotenza, l'illusione e la fine...

Un abbraccio,


Anna



pierrot--
martedì 8 maggio 2007 12:41
ricordo che la lasciai senza commento..

ma qui vorrei dirlo del mio silenzio piegato e dell'ammirazione per la tua scrittura, tra ventre e anima

Grazie
te_verde
sabato 7 luglio 2007 23:13

Tra le cose passate in cantina ho letto questi versi.

Chiedo scusa se riporto su dal ripostiglio questa tua poesia.
L'ho letta, dalla prima strofa ho intuito quella che ne sarebbe stata la simbologia portante.
Ero in dubbio sul significato reale, ma il commento di Daniela è stato chiarificatore.

La dimostrazione di come il dolore rafforzi la nostra capacità di reagire.

Mi fermo qui in silenzio.


Un abbraccio.
notturnoop09
lunedì 9 luglio 2007 01:07
E' semplicemente bella, senza aggiungere altro...
Vale [SM=g27985]
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