cristinakhay
mercoledì 18 luglio 2007 00:00
E' un bacio in bocca al terrore
quest'urlo che agghiaccia
aculeo infiammato d'etere
diafano postulante
che affonda la sua supplica
in un lago di dolore
LIBERA, PERDIO!
schiuma di rabbia l'aria
a scardinare
quelle lame infisse
al petto!
svuota le tue vene
dal sangue raggrumato!
non aspetterai il domani
per riprenderti la vita
Modificato da cristinakhay 18/07/2007 0.01
Modificato da cristinakhay 18/07/2007 0.03
ormedelcaos
mercoledì 18 luglio 2007 08:02
Liberarsi dai vincoli, da ciò che per noi è diventato consuetudine, è timore di dover lasciare un qualcosa che, seppure doloroso, ancora comunque ci appartiene. L’appartenenza alla gioia o al dolore, è sempre un’appartenenza: ha le stesse radici. E abbandonare l’appartenenza crea comunque dolore, ma anche, come qui, liberazione da grumi, da quei depositi di sangue morto che potrebbero procurare in futuro anche maggior danno.
E perciò:
E' un bacio in bocca al terrore
quest' urlo che agghiaccia
Solo quel: “perdio”, che vedo sì un grido esasperato, ma non colloquiabile, per me (sarò maschilista?), in bocca ad una donna. A dir la verità: neanche in quella degli uomini.
Ciao.
elfo nero
venerdì 20 luglio 2007 00:17
Meravigliosa, ricca di rabbia e energia
Un ottima lettura