Quello "smilzo" ti piace proprio da morire?
Allora vediamo...
Se i cambiamenti che hai apportato ti convincono direi che possiamo passare oltre e cominciare a discutere dei dettagli. Ma qui chiederei l’ausilio di qualcun altro. Mi piacerebbe che il risultato finale non fosse il frutto del mio modo di intendere il verso, ma una partecipazione collettiva (approfittiamo dell’occasione che ci dai) dalla quale tutti (io compreso) possiamo attingere e prendere spunto. Non vorrei si stravolgesse il testo (e qui saresti tu ad indicare eventualmente quando si sta scantonando), ma da quello che finora è stato proposto mi piacerebbe si cercasse di indicare cambiamenti dei quali tutti potremmo provare a discutere.
Non so se mi sono capito
Per quanto mi riguarda evidenzio un paio di perplessità.
Continuo a dire che
“baldracca” non mi piace molto, lo trovo poco consono ad un testo di questo genere.
“
ubriaca di maschere/questa mia seconda vita” sono sicuro che puoi esprimere il concetto in maniera più incisiva, provaci…
Quello
“smilzo” ce l’ho sullo stomaco… anche perché non vedo l’utilità dell’aggettivo, se fosse un baccano obeso, cambierebbe qualcosa? Se non cambia nulla allora l'aggettivo è superfluo
“dove colori sbiadiscono ferite” inserirei (ma è un gusto personale) almeno un articolo “i colori” o “le ferite” sono più propenso per “i colori”
“Rivoli restano” il verbo segue il sostantivo,
stavolta non so se mi piace o no mi piace
“ride tra i riccioli con ghigno” sei sicuro non si possa esprimere il concetto in altro modo?
“saluta il nano” ancora un verbo dopo il sostantivo, ma anche qui mi piace.
E mi piacciono ancora quei
“megafoni di bestemmie” dà il senso dell’urlato.
Ecco qua, queste le mie osservazioni. Ora, se altri intervengono bene, altrimenti soli ce la cantiamo e soli ce la suoniamo.
Un saluto a tutti
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