Mangiafuoco

garofano a.
giovedì 2 maggio 2013 13:41



Notte stravagante e un po’ puttana
sta ubriacando di vorace al rimmel
questa mia seconda aria
tra mercati cianfrusaglie, spezie
un baccano rattopato smilzo urla


un saltimbanco picchia forte al capo
fermo si barrica oltre il limite
ma i colori fanno colazione
sbiadiscono ferite , rivoli
intatti fino alla morte


s’è imbucato pure Mangiafuoco
tira con orgoglio fili alla cicuta
racatta dobloni d’alto mare
col ghigno tra i riccioli mi ride


non c’è spazio per improvvisare
copioni senza peccato si perdono
in meandri oscuri di bestemmie
alzano il sipario e via


show must go on
ggiacinto
giovedì 2 maggio 2013 16:34
bella e decadente, mi piace l'immagine dei carrozzoni, della vita che spesso è un circo...

hai avuto più slancio in questo testo, l'ho sentito più forte...

[SM=x2823269]

garofano a.
giovedì 2 maggio 2013 18:14
Re:
ggiacinto, 02/05/2013 16:34:

bella e decadente, mi piace l'immagine dei carrozzoni, della vita che spesso è un circo...

hai avuto più slancio in questo testo, l'ho sentito più forte...

[SM=x2823269]





Si mi sono lasciato trasportare piu dalle immagini e tu ne hai visto il senso e ricostruito il quadro

Pino
ili@de
giovedì 2 maggio 2013 20:13
Qui ci sarebbe tanto da scrivere. E’ chiaro l’ambito in cui ti muovi ed ambienti il testo. Condivido il punto di vista di ggiacinto che vi legge una metafora della vita intesa come un circo.
Io mi soffermerei però sulla parte tecnica del testo.

Prima strofa:

Notte stravagante e un po’ puttana
sta ubriacando di vorace al rimmel
questa mia seconda aria
tra mercati cianfrusaglie, spezie
un baccano rattopato smilzo urla


la prima cosa che colpisce è l’uso del verbo dopo il sostantivo. Forse è questione di gusti, ma non mi è mai piaciuto ( a parte qualche eccezione dove diventa necessario che la costruzione venga fatta così).
Io credo che “urla un baccano rattoppato e smilzo” sia più immediato ed elegante di “un baccano rattoppato e smilzo urla”. Un altro aspetto è la comprensione di questa prima strofa. MI sembra abbia una costruzione leggermente contorta. Il soggetto all’inizio è la notte che poi lascia il passo al baccano che diventa soggetto nei due versi finali. Però avverto la mancanza di un legame sinergico fra le due parti o forse c’è ma non è immediato.

“sta ubriacando di vorace al rimmel”

Qui ci ho riflettuto, l’immagine che mi viene in mente è quella di un viso sfatto con il rimmel che cola sulla guancia, ma mi sfugge il “vorace” che non riesco a classificare.
Su tutto dominano gli aggettivi qualificativi: troppi, che appesantiscono il testo senza alcun ritorno in termini di pathos o di comunicatività.
Per le strofe successive il discorso è pressoché identico.
Ti suggerisco una prova; riscrittura del testo in cui:
1)eviti gli aggettivi dove non necessarissimi
2)eviti costruzioni sintattiche con i verbi dopo i sostantivi
3)espliciti un pochino di più alcune situazioni

Io ci ho provato senza alcuna pretesa, non sono entrato nel merito del contenuto, ed ho cercato di lasciare, per quanto possibile, inalterato l’utilizzo della tua terminologia.
Se trovi qualcosa di indicativo potresti provare tu a rivederla secondo il tuo sentire.

Notte stravagante e puttana
ubriachi di rimmel
questa mia ultima aria

urla un baccano
tra mercati di cianfrusaglie e spezie
un saltimbanco picchia il capo e
fermo
si barrica oltre il limite
dove i colori sbiadiscono le ferite
e i rivoli restano intatti fino alla morte

là s’è imbucato pure Mangiafuoco;
tira fili alla cicuta
raccatta dobloni
e ride tra riccioli oltremare

non c’è spazio per l’improvvisazione
i copioni si perdono
in meandri di bestemmie
poi
s’alza il sipario


@
al_qantar
venerdì 3 maggio 2013 19:35


Anche io condivido il sentire di Salvatore, sul decadente e sull'immagine della vita espressa come circo e mi piace il suono lontano (purtroppo molto) che emana, però sono d'accordo su quanto ha espresso Ili@de sulla costruzione(non tolgo una parola)che, con la sua stesura, sulla quale ti consiglio di lavorare, riesce ad avvicinare quel suono malinconico un pò felliniano, un pò bergmaniano, che è il sonoro assoluto della poesia.

Sei bravo Pino e questo mi spinge a dirti quello che penso realmente.


S


garofano a.
venerdì 3 maggio 2013 23:41
Ho non solo capito, e per questo vi ringrazio,ma accettato i vostri consigli , speciale ringraziamento a Ili@de che ha messo mano fisica al mio testo,e non è cosa piacevole, facendo capire meglio ciò che mi consigliava ora provo a mettere in pratica se ci riesco



Notte stravagante e baldracca
ubriaca di maschere
questa mia seconda vita
tra mercati a cianfrusaglie e spezie
urla un baccano smilzo

in mezzo un saltimbanco picchia il capo
stordisce amori ad oriente
dove i colori sbiadiscono ferite
e i rivoli restano fino alla morte

di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili alla cicuta
raccatta dobloni in rame
e mi ride tra i riccioli con ghigno

saluta il nano con la mano
s'è messo in ghingeri
stretto al seno
sogna di tornare bambino

non c’è spazio per improvvisare
si perdono copioni senza peccato
in meandri di bestemmie
poi
s’alza il sipario
ili@de
sabato 4 maggio 2013 00:25
Va già meglio.
Ci sarebbe ancora da mettere a posto qualcosa sul costrutto, ma per il momento va bene così.
Vorrei farti solo alcuni appunti (brevi).

Notte stravagante e baldracca
(mi piaceva di più il termine precedente)


ubriaca di maschere
questa mia seconda vita
tra mercati a cianfrusaglie e spezie
(perché “a” cianfrusaglie?)

urla un baccano smilzo
(trovi indispensabile l’aggettivo “smilzo”?)


di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili alla cicuta
raccatta dobloni in rame
e mi ride tra i riccioli con ghigno (leverei il “mi” )


saluta il nano con la mano
(forse possiamo levare “con la mano”)



si perdono copioni senza peccato
in meandri di bestemmie
(troppo abusato quel “meandri”)


@
garofano a.
sabato 4 maggio 2013 00:33
Re:
ili@de, 5/4/2013 12:25 AM:

Va già meglio.
Ci sarebbe ancora da mettere a posto qualcosa sul costrutto, ma per il momento va bene così.
Vorrei farti solo alcuni appunti (brevi).

Notte stravagante e baldracca
(mi piaceva di più il termine precedente)


ubriaca di maschere
questa mia seconda vita
tra mercati a cianfrusaglie e spezie
(perché “a” cianfrusaglie?)

urla un baccano smilzo
(trovi indispensabile l’aggettivo “smilzo”?)


di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili alla cicuta
raccatta dobloni in rame
e mi ride tra i riccioli con ghigno (leverei il “mi” )


saluta il nano con la mano
(forse possiamo levare “con la mano”)



si perdono copioni senza peccato
in meandri di bestemmie
(troppo abusato quel “meandri”)


@



Ti rispondo brevemente, baldracca mi riporta un po' indietro nel tempo ,come sostantivo intendo, oggi si usa altro,quindi in sintonia con le immagini,

Nel circo nelle compagnie di un tempo e nei film di Fellini c'era sempre lo smilzo,anche questo mi riporta indietro,

Per il resto puoi aver ragione toglierò il mi e cambierò meandri in labirinti(se non trovo altro)
garofano a.
sabato 4 maggio 2013 08:06
Notte stravagante e baldracca
ubriaca di maschere
questa mia seconda vita
tra mercati di cianfrusaglie e spezie
urla un baccano smilzo

in mezzo un saltimbanco picchia il capo
stordisce amori ad oriente
dove colori sbiadiscono ferite
e rivoli restano fino alla morte

di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili alla cicuta
raccatta dobloni in rame
e ride tra i riccioli con ghigno

saluta il nano
s'è messo in ghingeri
stretto al seno
sogna di tornare bambino

non c’è spazio per improvvisare
si perdono copioni senza peccato
in megafoni di bestemmie
poi
s’alza il sipario
ili@de
sabato 4 maggio 2013 18:16
Quello "smilzo" ti piace proprio da morire? [SM=g8231]

Allora vediamo...

Se i cambiamenti che hai apportato ti convincono direi che possiamo passare oltre e cominciare a discutere dei dettagli. Ma qui chiederei l’ausilio di qualcun altro. Mi piacerebbe che il risultato finale non fosse il frutto del mio modo di intendere il verso, ma una partecipazione collettiva (approfittiamo dell’occasione che ci dai) dalla quale tutti (io compreso) possiamo attingere e prendere spunto. Non vorrei si stravolgesse il testo (e qui saresti tu ad indicare eventualmente quando si sta scantonando), ma da quello che finora è stato proposto mi piacerebbe si cercasse di indicare cambiamenti dei quali tutti potremmo provare a discutere.
Non so se mi sono capito [SM=g8231]

Per quanto mi riguarda evidenzio un paio di perplessità.

Continuo a dire che “baldracca” non mi piace molto, lo trovo poco consono ad un testo di questo genere.

ubriaca di maschere/questa mia seconda vita” sono sicuro che puoi esprimere il concetto in maniera più incisiva, provaci…

Quello “smilzo” ce l’ho sullo stomaco… anche perché non vedo l’utilità dell’aggettivo, se fosse un baccano obeso, cambierebbe qualcosa? Se non cambia nulla allora l'aggettivo è superfluo

“dove colori sbiadiscono ferite” inserirei (ma è un gusto personale) almeno un articolo “i colori” o “le ferite” sono più propenso per “i colori”

“Rivoli restano” il verbo segue il sostantivo,
stavolta non so se mi piace o no mi piace [SM=g10324]

“ride tra i riccioli con ghigno” sei sicuro non si possa esprimere il concetto in altro modo?

“saluta il nano” ancora un verbo dopo il sostantivo, ma anche qui mi piace. [SM=g8335]


E mi piacciono ancora quei “megafoni di bestemmie” dà il senso dell’urlato. [SM=g8335]

Ecco qua, queste le mie osservazioni. Ora, se altri intervengono bene, altrimenti soli ce la cantiamo e soli ce la suoniamo.

[SM=g8231]

Un saluto a tutti

@

fabella
domenica 5 maggio 2013 09:15
Sono in linea con i commenti.

Ma la prendo in generale. Credo che le tue stesure migliori siano sempre quelle di getto. Questa lo dimostra. Ogni volta che ritocchi, invece di alleggerire appesantisci. La metafora messa così, diventa un ingombro, una zavorra da alleggerire. Iliaduccia ti ha fatto un buon esempio, ma tu hai sentito di ricalcare la mano. Forse è un momento così, tuo, folto di idee e di ispirazione che non sai come diluire. Mi accorgo, a dirla tutta che ti lasci contaminare dai linguaggi, ma non ti destreggi sugli equilibri. Visto che scrivi molto, e hai scritto tanto di buono, piuttosto che alla revisione (a meno che non si tratti di piccoli dettagli), mi sento di indirizzarti sulla selezione dei testi migliori e lasciar riposare gli altri, quelli meno riuscuiti.
Proprio perché vedo che da una base sempre buona, tendi a paciugare e, sei sei lasciato solo, ti viene troppo facile peggiorare la situazione da una stesura all'altra.

Questo il mio pensiero sincerisssssimo, quello che del resto mi chiedi sempre...

[SM=g2829702] buona domenica a te
al_qantar
domenica 5 maggio 2013 10:02

Mi sento di dire che sono parzialmente d'accordo con Ili@de, lo sarei del tutto, ma credo che si possano tralasciare piccole (ma giuste) pignolerie che, comunque vanno annotate, e lasciare che il tempo e la maturità poetica faccia il suo corso.

Principalmente:
sul "baldracca" che lo trovo poco felliniano e molto francese anni 50 ci preferisco "puttana", un pò per gusto personale, ma da lettore lo trovo "pesante".

Sui verbi preceduti dal sostantivo, non metto nemmeno in discussione quanto detto. Per me sono un salto indietro a quel bel decadentismo, ormai in disuso, che vogliono far sembrare poesia anche ciò che non lo è.

Sulla concettualità di alcune espressioni lascio al tuo buon senso di poeta la cernita di quelle risorse che meglio esprimono la tua emozione e che siano fruibili dal lettore esigente.

Condivido pure quanto detto da Fabella sulla decantazione di alcuni testi, ci sono i momenti più opportuni pe poter intervenire su essi senza stravolgerne i significati fondamentali.

Buona giornata.


S


garofano a.
domenica 5 maggio 2013 10:41
In una cosa vi do ragione appieno , nel fatto di avere una miriade di cose per la testa da raccontare e non sono abbastanza lucido, oltre al deficit della mia dialettica abbastanza scarna, devo confessare di aver letto solo i libri di scuola non sono per la lettura le sole cose che ho letto sono su forum e questo è altro peccato.A parte la lucidità mi riconosco troppa impulsività, e troppo coinvolgimento nei testi devo essere più pacatoe lucido, oltre a leggere leggere e come buon oste a decantare ma non mischiare il vino all'acqua.
Quindi grazie per i vostri suggerimenti sempre preziosi li terrò con me e al momento giusto saranno loro a spuntare da soli.

Vi auguro una splendida Domenica [SM=x2823269]
lastrega.65
martedì 7 maggio 2013 11:32
Re:
garofano a., 05/05/2013 10:41:

In una cosa vi do ragione appieno , nel fatto di avere una miriade di cose per la testa da raccontare e non sono abbastanza lucido, oltre al deficit della mia dialettica abbastanza scarna, devo confessare di aver letto solo i libri di scuola non sono per la lettura le sole cose che ho letto sono su forum e questo è altro peccato.A parte la lucidità mi riconosco troppa impulsività, e troppo coinvolgimento nei testi devo essere più pacatoe lucido, oltre a leggere leggere e come buon oste a decantare ma non mischiare il vino all'acqua.
Quindi grazie per i vostri suggerimenti sempre preziosi li terrò con me e al momento giusto saranno loro a spuntare da soli.

Vi auguro una splendida Domenica [SM=x2823269]




ciao! che bello vedere i lavori in corso. Solo un consiglio posso darti che mi fu dato a suo tempo: per fare poesia non ci si può esimere dal leggere poesia. Mi prendo la libertà di farti alcuni nomi, oltre i poeti che abbiamo la fortuna di avere a seguirci, e , credimi, non è da tutti farlo, come non è da tutti accettare i consigli con l'umiltà che tu hai e che ti riconosco come grande grande pregio. Parti dal presupposto che se qualcuno si prende la briga di commentare e analizzare i tuoi testi è perchè ci vede potenzialità, altrimenti di rime cuore_fiore è pieno il web, e sentissi come si arrabbiano quando provi a fare un appunto. Tanto è che hanno smesso di taggarmi emenomale, quando, chiesta la mia opinione, ci si arrabbiava se ero sincera. Ma va bhè blablabla [SM=g8120] ... sappi che considero questa un'isola felice perchè abbiamo a nostra disposizione grandi voci contemporanee.

ma torniamo a noi: [SM=g2843109]

margheritaealla.altervista.org/blog/

piermariagalli.wordpress.com/ ( qui ti consiglio di andare un pò indietro, dopo esserti fatto coccolare dalla prosa meravigliosa a cui è approdato questo poeta

nevertearusapart.wordpress.com/ Antonella Taravella

senza mettere troppa carne sul fuoco comincia così, presto approderai da blog in blog in lidi che ti affascineranno.Ah si, ti può essere utile anche leggere questa nuova giovanissima voce

laboratoriodicarta.wordpress.com/page/5/

buona lettura [SM=g8154]


quasi quasi ti invidio sai? [SM=g2829702]
garofano a.
martedì 28 maggio 2013 22:54
Mi piace questa idea ogni tanto la riprendo prima o poi ne sarò soddisfatto,, forse.


Notte stravagante, zingara
corvina riccioli di luna
sogni melodie gitane
scompigli a campanelli d’aria


un saltimbanco picchia il capo
stordisce amori ad oriente
colori saltano dai piedi al fuoco
restano rivoli fino alla morte


di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili al veleno
raccatta spiccioli feriti
e ride tra i riccioli di barba


saluta il nano
che s'è messo in ghingheri
stretto al seno
sogna di tornare bambino


non c’è spazio per improvvisare
si perdono copioni senza peccato
in megafoni di bestemmie
poi
s’alza il sipario, ciak
fabella
mercoledì 29 maggio 2013 08:57
gira e rigira è questa la tua scrittura. l'impianto nasce sempre valido, poi il ritocco fa parte più che altro del gusto personale. sta qui la tua forza; mentre nel testo breve trovo tu abbia ancora delle difficoltà...


sintetizzerei la chiusa


poi s’alza il ciak

magari con lo spazio dopo i tre versi precedenti


[SM=x2823269]
garofano a.
mercoledì 29 maggio 2013 09:20
Re:
fabella, 29/05/2013 08:57:

gira e rigira è questa la tua scrittura. l'impianto nasce sempre valido, poi il ritocco fa parte più che altro del gusto personale. sta qui la tua forza; mentre nel testo breve trovo tu abbia ancora delle difficoltà...


sintetizzerei la chiusa


poi s’alza il ciak

magari con lo spazio dopo i tre versi precedenti


[SM=x2823269]



E quanto hai azzeccato è questo in cui ora mi trovo più a mio agio. non sò se sia buono o no so che ora mi soddisfa, ma andiamo avanti si dice se son rose fioriranno da sole io cercherò di concimarle se ci riesco

Sei sempre cara ciao


garofano a.
venerdì 29 agosto 2014 13:14
Notte stravagante, zingara
ed anche un po' puttana
sogni melodie gitane
scompigli a campanelli d’aria

un saltimbanco picchia il capo
stordisce amori ad oriente
colori saltano dai piedi al fuoco
restano rivoli fino alla morte

di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
tira fili al veleno
raccatta spiccioli feriti
e ride tra i riccioli di barba

saluta il nano
che s'è messo in ghingheri
stretto al seno
sogna di tornare bambino

non c’è spazio per improvvisare
si perdono copioni senza peccato
e megafoni di bestemmie all'aria

dove sei " Che " (non ti vedo )
rimasto congiunzione
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