Monte Saccarello

macrino
lunedì 30 dicembre 2019 23:34
Dalla vetta potresti contemplare
le balze, screziate di polle e ghiacci,
laghi scintillanti, fino al mare,
cielo cosparso d’aurei sfilacci.

Così lungo questo viaggio breve
mi ha condotto qui ove le poiane
istoriano con trepide ombre la neve
e freme l’aquilone fra lontane

cortine di boschi. Ormai siamo soli,
smarriti in sogni dimenticati;
guardo in alto le nuvole, stuoli
fuggenti, laggiù presepi abbracciati

ai pendii. Ormai il sole scende
dietro le creste. Tu non sei qui. Cupi
si dilatano i ricordi. E, mentre splende
la luna, gela il silenzio nei dirupi.


Carla.Aita
domenica 5 gennaio 2020 00:01
Questo è un brano che mi ha fatto piacere leggere ma che subito ho notato com'è facile appesantirne uno abusando l'uso di aggettivi. Tu mi sembri una persona da un vasto vocabolario personale e non hai bisogno di appoggiarti a così tanti aggettivi qualificativi tipo:

Dalla vetta potresti contemplare
le balze, screziate di polle e ghiacci,
laghi scintillanti, fino al mare,
cielo cosparso , d’aurei sfilacci.

Così lungo questo viaggio breve
mi ha condotto qui ove le poiane
istoriano con trepide ombre la neve
e freme l’aquilone fra lontane

cortine di boschi. Ormai siamo soli,
smarriti in sogni dimenticati;
guardo in alto le nuvole, stuoli
fuggenti, laggiù presepi abbracciati

ai pendii. Ormai il sole scende
dietro le creste. Tu non sei qui. Cupi
si dilatano i ricordi. E, mentre splende
la luna, gela il silenzio nei dirupi.

In neretto.Sono un po' tanti ed il lettore lo percepisce.
Io ho trovato una buona alternativa: usare le similitudini. Giri di parole per descrivere un'azione o l'aspetto di un oggetto, per esempio... il terzo verso "laghi scintillanti" potrebbe diventare "come lago di luce colpito di qui al mare". Fatto ciò si possono concedere qua e là alcune eccezioni, mica che si deve vivere senza aggettivi neeeeee 😉.
Un saluto e a presto


Carla



Versolibero
martedì 7 gennaio 2020 05:55
Carla.Aita, 05/01/2020 00.01:

Questo è un brano che mi ha fatto piacere leggere ma che subito ho notato com'è facile appesantirne uno abusando l'uso di aggettivi. Tu mi sembri una persona da un vasto vocabolario personale e non hai bisogno di appoggiarti a così tanti aggettivi qualificativi
(...)
Sono un po' tanti ed il lettore lo percepisce.
Io ho trovato una buona alternativa: usare le similitudini. Giri di parole per descrivere un'azione o l'aspetto di un oggetto, per esempio... il terzo verso "laghi scintillanti" potrebbe diventare "come lago di luce colpito di qui al mare". Fatto ciò si possono concedere qua e là alcune eccezioni, mica che si deve vivere senza aggettivi neeeeee 😉.
Carla



Però, qui trasformare in altre parole quell'immagine manderebbe a far benedire la struttura del testo basato sulla rima alternata.
A me ricorda certa poesia scolastica otto-novecentesca, che può piacere o meno, come un abito classico può piacere o meno ma è dignitoso nel suo stile avulso dalle mode e pertanto non passa mai di moda.
Poi ci sono "fior di critici" per i quali pare che la poesia dopo quella del novecento sia morta e sepolta.
Opinione loro, tra l'altro molto discutibile.
Ma volendo restare nell'ambito menzionato, gli aggettivi hanno una loro valenza e collocazione come le sfumature o i contrasti di colore sulla tela per un pittore. Io stessa mi rendo conto che, quando scrivo in metrica, l'aggettivo ammorbidisce e arrotonda la musicalità del verso, e senza quel preciso aggettivo qualcosa non quadra.
Ma giustamente come dici tu, non bisogna abusarne.

Qui, il verso:
"Così lungo questo viaggio breve"
forma un bellissimo ossimoro che non credo sia stato introdotto semplicemente per pregiarsi di una figura retorica, ma invita il lettore a districarsi tra le due opposte qualificazioni per aderire allo stato d'animo che li ha dettati, per esempio lo spazio può essere breve mentre è lungo il tempo di osservazione, per cui lo spazio diventa scenario minuziosamente dettagliato nel quale sostare a lungo e nel quale immergersi per stemperare, alleggerire il proprio stato d'animo, farlo fluttuare anche se poi il paesaggio decadente e lunare non compie il "miracolo" in quanto fa da contrappunto la solitudine, lo smarrimento, il silenzio e la mancanza, e infatti
"gela il silenzio nei dirupi".

Come ho detto altre volte, c'è meno speranza e più pessimismo che in Leopardi. Allora quale funzione può avere la poesia? Forse un aggancio un po' foscoliano con il trapasso, con l'aldilà, dove perdurano gli affetti terreni?
Il ritmo dei versi non è sempre quello più amabile al mio orecchio, ma di ciò si è già detto riguardo ad altre poesie in cui
Macrino esprime le sue diverse opzioni e il suo gusto; devo dire però che talvolta lo stile discorsivo e descrittivo suscita profonda partecipazione e ricche suggestioni, come, appunto, in questo caso; per cui dico che mi è piaciuta.

Ciao.
Carla.Aita
mercoledì 8 gennaio 2020 21:14
Ros... l'aggettivo ammorbidisce ma non può costituire quasi l'intero verso, in tanti versi. Questo va al di là della metrica, dello stile poetico, dahi. Io non propongo versi alternativi, era solo un esempio pratico per far capire che volevo intendere, non toccherei mai di mia mano i versi di altri.
No, non siamo assolutamente d'accordo così come sull'ossimoro che avevo già citato parlando di aggettivi: a parer mio ci sta se non già sommerso di aggettivi.
Macrino, scusa se battagliamo, ma siamo in "guerra" da una vita io e Ros per la visione diversa che abbiamo di un testo poetico ma tu prendi ciò che pensi ti serva. Auguri di buona poesia e a presto

Carla











Versolibero
giovedì 9 gennaio 2020 01:17
Carla.Aita, 08/01/2020 21.14:

Ros... l'aggettivo ammorbidisce ma non può costituire quasi l'intero verso, in tanti versi. Questo va al di là della metrica, dello stile poetico, dahi.

No, non siamo assolutamente d'accordo così come sull'ossimoro che avevo già citato parlando di aggettivi: a parer mio ci sta se non già sommerso di aggettivi.



'spetta, non mi sembra di aver detto esattamente ciò che hai rilevato dal mio commento; infatti non ho detto che una poesia debba essere sommersa da aggettivi; ma che 1 verso contenga ben due aggettivi ossimorici, perché no?

E non ho neanche detto che, siccome l'aggettivo nei versi in metrica "ammorbidisce", se ne possano versare a iosa come un ammorbidente 😉

Ho detto una cosa diversa: che in poesia ci sono vari stili e che macrino ha una mano otto-novecentesca, e se questo è il suo gusto la poesia va valutata nell'ambito dello stile a lui consono per scelta.
Dicevo inoltre che, per alcuni critici, dopo il novecento nel campo della poesia c'è il nulla. Come se noi non esistessimo. Ma io non condivido la loro opinione; ho detto ciò solo in quanto la classicità è innegabile anche da costoro...
Ed è a ciò che mi riferivo col dire: "Ma volendo restare nel campo menzionato gli aggettivi hanno una loro valenza..." visto che dopo, molto è cambiato...
Ed ho anche aggiunto: "Ma, come dici tu, non bisogna abusarne"...

quindi, per arrivare a un dunque, non sono né del tutto "pro" né del tutto "contro", semplicemente ho fatto delle considerazioni cercando di addentrarmi nel suo modo di scrivere contenuti e nel suo stile.

E poi, se tutte le "guerre" fossero come quelle tra noi, ci metterei la firma 🙂

Ciao



Carla.Aita
sabato 11 gennaio 2020 17:44
Scusa Ros se non ti ho capita... viva la guerraaaaaaaaaa ;-)




Carla










macrino
domenica 12 gennaio 2020 21:11
Pax
Carla.Aita
lunedì 13 gennaio 2020 22:10
😁

Ci siamo sempre scambiate, anche se con fervore, le nostre opinioni. Ognuna è convinta del proprio e va bene così. Ciao pax!
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