Francesca Coppola.2017
domenica 26 aprile 2020 18:19
Napoli
Sono ferma a Napoli,
alle tempeste annunciate dal settentrione
alle balene gentili che la presenziano
alla panchina rossa in ricordo o in omaggio

Sono ferma allo jamm jà di un ducato bianco, al cliché incorniciato, carta nel golfo,
al suo richiamo per i tutti i Lucifero
che ha reincarnato

Impantanata nel cielo fetido di un rogo
scugnizzo amaro quel sorriso
trippa al porto, petrolio troppo caro

Sono incatenata alla sua immobilità
perché se l'arco borbonico mollo crolla
e poi su qualcosa di più antico riemerge
Napoli dalla stretta vita, déjà vu di ciechi
anima nera con le sue mani da portare addosso



13 marzo di un anno fa.
fabella
martedì 28 aprile 2020 07:34

tra i versi vedo già anticipata la tua attuale scrittura, mentre la forma la tiene ancora salda al suo costrutto. cosa che secondo me, positivamente si perde nella tua ultima che ho letto. peraltro al passo coi tempi che stiamo vivendo [SM=g7542]
Francesca Coppola.2017
martedì 28 aprile 2020 12:24
Hai perfettamente ragione anzi ora la posto!
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