Napoli

Si affacciano gli intrighi ai balconi
e donna Mariuccia chiede una porzione
di fatti tuoi

-Il bambino non è andato a scuola?
la mamma è a letto? la pensione
non arriva -

Il tempo non ha tempo allo stadio
nei vicoli sorpresi di una partita
finita

e gli affanni dimenticano orologi
se la tavola non è imbandita, qui
il casco

è un giocattolo dalla doppia
faccia: armatura per una caduta
maschera a bersaglio fidato

e se arrotoli il quaderno alla tasca
sei un figo tra i banchi, quando l'auto
non ha marce calibrate

Poi la rabbia del ciclo dei commenti
e la pizza, il Vesuvio diventano
tormenti

Napoli vive aldilà dei quartieri
spagnoli e Posillipo non regna sul
sudore malripartito in splendide ragioni

Sai, un popolo non vive di un pezzo
d'erba, i luoghi non s'accomunano
per forza


fu il tempo dei giudici e la condanna
estirpata, non facciamo del rimbalzo
un'inutile serata

qualche bottiglia lasciata all'indietro
è solo speranza, se non vivi, non puoi
credere e san Tommaso devi essere.

già... mi vengono i brividi a pensare alle facce di Napoli, come quel casco che protegge, non dalle cadute ma dagli spari.

e tra la bellezza, si nasconde quest'orrore... nemmeno tanto, è l'unica cosa che si vuole far vedere, infondo...

IO SONO FIERA DI ESSERE NAPOLETANA.
Far parte di un popolo che ha i suoi mali, ma chi non li ha in fondo?
che ha un bene radicato nell'anima da generazioni, una lingua amata ovunque, tradizioni da far invidia a chiunque.

Altre volte penso che sia gelosia, sputare in un piatto che si vorrebbe mangiare, poi cattiveria su gente che non lo merita.


Alla fine rabbia, che deriva, come sempre dell'impotenza di far valere ragioni, di non poter far notare delle deviazioni sul tema e fraintendimenti voluti...


sono nauseata!

Azz... però... questa mi era proprio sfuggita.
Francè tu si tosta!!!

ehehehhe marò Leo e tu mò te ne sei accorto?