Nocciolo di pesca

garofano a.
venerdì 23 maggio 2014 07:40
È una prima bozza




Ho  sempre con me un sorriso
lo tengo nel taschino,-vicino al cuore-
un nocciolo di pesca
dal profumo di coriandolo
 
viveva in un cassetto                      
tra piedi nudi e giocattoli mai spesi
accompagnava i giorni verso sera
soffermandosi al tramonto
ad abbracciare il sole
 
non importavano proclami
balconate e panni stesi
ti chiamavano soltanto”madre”
Teresa
garofano a.
sabato 24 maggio 2014 21:21
Ho  sempre con me un sorriso
lo tengo nel taschino,-vicino al cuore-
un nocciolo di pesca
dal profumo di coriandolo
 
l'ho trovato in un cassetto                      
tra piedi nudi e giocattoli mai spesi
accompagnava i giorni verso sera
soffermandosi al tramonto
ad abbracciare il sole
 
non importavano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani, sulla pelle
 
ti chiamavano soltanto”madre”
Teresa.
garofano a.
martedì 27 maggio 2014 16:23
Ho sempre con me un sorriso
lo tengo nel taschino-vicino al cuore-
un nocciolo di pesca
dal profumo di coriandolo

l'ho trovato in un cassetto
tra piedi nudi e giocattoli mai spesi
accompagnava i giorni verso sera
soffermandosi al tramonto
ad abbracciare il sole

non importavano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani, sulla pelle

e ti chiamavano soltanto”madre”
Teresa.
fabella
mercoledì 28 maggio 2014 01:19
la trovo abbastanza buona, ma c'è qualcosa che non mi torna e non riesco bene a mettere a fuoco che cosa. forse quel sorriso che lo muovi come un fazzoletto, rendendolo animato. mi sembra un punto di vista che indebolisce la poesia. ma forse è tua intenzione renderla, non so come dirlo meglio, "giocosa"...

... che alla fine contrasterebbe con la lucidità che trovo nella chiusa [SM=g10324]

ma sarò io poco lucida, data l'ora [SM=g8231]


buona notte [SM=g2834784]
garofano a.
mercoledì 28 maggio 2014 09:13
Re:
fabella, 28/05/2014 01:19:

la trovo abbastanza buona, ma c'è qualcosa che non mi torna e non riesco bene a mettere a fuoco che cosa. forse quel sorriso che lo muovi come un fazzoletto, rendendolo animato. mi sembra un punto di vista che indebolisce la poesia. ma forse è tua intenzione renderla, non so come dirlo meglio, "giocosa"...

... che alla fine contrasterebbe con la lucidità che trovo nella chiusa [SM=g10324]

ma sarò io poco lucida, data l'ora [SM=g8231]


buona notte [SM=g2834784]








Questo è il nocciolo di pesca, non ci somiglia? prosciugato solcato da dolori e sofferenze ma con dentro la vita.

Porto sempre com me il suo sorriso, come amore verso gli altri chi è più debole povero indifeso,il sorriso di lei che viveva dove le scarpe sono un lusso e i giocattoli un sogno,lei che accompagnava i malati verso il tramonto a cui non faceva mai mancare un ultimo abbraccio, lei a cui non servivano microfoni o drappi stesi per parlare , lo faceva con le mani, le nella sua modestia .

La mia vuole essere fermezza ma con dolcezza "giocosa"come era lei.

Ciao , il mio italiano nell'esprimere concetti lascia a desiderare ma spero tu mi abbia capito.

Grazie la tua presenza è per me sempre motivo di sicurezza e felicità.

Ciao Pino [SM=g2829702]
notturnoop09
mercoledì 28 maggio 2014 23:52
A me piace molto.
Mi piace proprio l'idea del sorriso portato nel taschino, accanto al cuore e via dicendo.
Proverei solo a modificare la chiusa.
C'è qualcosa che stride con l'impersonale degli altri versi in cui il soggetto parrebbe il sorriso (che poi è la personificazione di Madre Teresa) e il riferirti, invece, in prima persona (ti chiamavano) alla santa (con cambio di soggetto repentino) nell'ultimo.
Proverei a meditare su questo punto.
Per il resto ottima poesia secondo me!
[SM=g8335]
fabella
venerdì 30 maggio 2014 08:38
Re: Re:
garofano a., 28/05/2014 09:13:



[...]il mio italiano nell'esprimere concetti lascia a desiderare [...]





nononono, a volte il tuo italiano buttato lì nelle risposte può essere di forte supporto alla tua poesia, che in questo caso necessiterebbe di qualche richiamo più forte al reale.
credo che l'equilibrio realtà/metafora del testo tu lo possa raggiungere proprio con l'aiuto di quello che hai scritto qui.

garofano a., 28/05/2014 09:13:

Porto sempre com me il suo sorriso, come amore verso gli altri chi è più debole povero indifeso,il sorriso di lei che viveva dove le scarpe sono un lusso e i giocattoli un sogno,lei che accompagnava i malati verso il tramonto a cui non faceva mai mancare un ultimo abbraccio, lei a cui non servivano microfoni o drappi stesi per parlare, lo faceva con le mani, le nella sua modestia .



[SM=g8139]

garofano a.
venerdì 30 maggio 2014 13:21
Ho sempre con me il suo sorriso
lo tengo nel taschino-vicino al cuore-
un nocciolo di pesca
dal profumo di coriandolo

viveva in un cassetto
dove le scarpe sono lusso
e i giocattoli sogni
accompagnava i deboli alla sera
soffermandosi al tramonto
per stringerli sul petto

non le servivano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani, sulla pelle

e ti chiamavano soltanto”madre”
Teresa.
fabella
venerdì 30 maggio 2014 14:22
ecco: esattamente. hai costruito la versione che preferisco. però non mancare di tenere conto anche della preferenza espressa da Valerio, per poi decidere quale versione si avvicina di più al tuo sentire.

una riserva ancora sull'ultimo verso, con quel cambiamento repentino di persona. più che modificare il testo, modificherei il carattere togliendo quella "e"

garofano a., 30/05/2014 13:21:

Ho sempre con me il suo sorriso
lo tengo nel taschino-vicino al cuore-
un nocciolo di pesca
dal profumo di coriandolo

viveva in un cassetto
dove le scarpe sono lusso
e i giocattoli sogni
accompagnava i deboli alla sera
soffermandosi al tramonto
per stringerli sul petto

non le servivano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani, sulla pelle

ti chiamavano soltanto ”madre”
Teresa




però potrebbe esserci un'altra soluzione per questa chiusa [SM=g10324]
vediamo se qualcun altro ha qualcosa da dire [SM=g2829698]
ggiacinto
venerdì 30 maggio 2014 15:27

[SM=g2829698]

non servivano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani sulla pelle
e il nome di una ”madre”

Teresa.

..... forse...

oppure...

non servivano proclami
balconate e panni stesi
parlava con le mani, sulla pelle
la chiamavano soltanto ”madre”

Teresa.

Almeno ci ho provato [SM=x2823269]


fabella
venerdì 30 maggio 2014 17:41
preferisco quasi la prima che hai detto. anzi, per me è proprio perfetta. anche il nome proprio staccato mi trova concorde [SM=g8335]

sentiamo Pino
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