Non è poi così scontata la famiglia

rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 10:30
Non è poi così scontata la famiglia
per radici a volte una piazza un luogo
l’inverno a Monteverde dietro i vetri*
un pensiero. Eravamo compagni
un tempo i giochi la militanza e
dopo aspettavamo insieme
San Lorenzo. Il resto della storia
è dato solo al pazzo del villaggio:
dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune.



* da Pioviggina ed è inverno a Monteverde, Giovanna Sicari, Epoca immobile, Jaka Book, 2004
due venti
giovedì 9 febbraio 2017 10:40
Se butti via tutto, almeno non buttare questa, che a mio parere è molto bella [SM=g8335]
rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 10:50
Grazie, due venti [SM=x2823269]
garofano a.
giovedì 9 febbraio 2017 11:04
Puoi anche buttarla é tuo diritto, ma se lo fai dimmi dove.

Ciao
fabella
giovedì 9 febbraio 2017 13:52
Re:
rossopapavero, 09/02/2017 10.30:

Non è poi così scontata la famiglia
per radici a volte una piazza un luogo
l’inverno a Monteverde dietro i vetri*
un pensiero. Eravamo compagni
un tempo i giochi la militanza e
dopo aspettavamo insieme
San Lorenzo. Il resto della storia
è dato solo al pazzo del villaggio:
dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune.



* da Pioviggina ed è inverno a Monteverde, Giovanna Sicari, Epoca immobile, Jaka Book, 2004



eccoci. finalmente ti rileggo [SM=g7542]
intanto ti voglio subito dire che non fa pena [SM=g8231]

vabbé, a parte gli scherzi. questa scrittura, così lineare, fluida, semplice è poi la più complicata da raggiungere in poesia. ci vuole tanta, ma tanta palestra alle spalle. contiene quella freschezza, quella spontaneità, quella quotidianità mai banale. seppure a volte fatta da immagini comuni. in questo caso il pazzo del villaggio. inoltre l'inserimento dei nomi dei luoghi e dei santi. sempre molto apprezzato in poesia. insomma devo dirti un buon equilibrio, che è la prima cosa che io considero in poesia. una musicalità naturale. e la brevità che, personalmente, è un punto a favore. anche e soprattutto dal punto di vista del lettore, che riesce ad avere un incontro più immediato con il sentire del poeta.

riguardo il tema, mi ricorda qualcosa che ho scritto leggendo il termine "radici". provo ad andarlo a reperire. se poi non è quello che penso, non se ne fa nulla [SM=g8139]

complimenti Elisabetta [SM=g8335]

* nel secondo giro ti dico l'unica cosa che non mi convince (suspance) [SM=g2829698]
fabella
giovedì 9 febbraio 2017 14:07


eccola. fa parte di un poemetto tutto ancora da rivedere. comunque, questo mi è venuto in mente. e questo è [SM=g8139]

così nel silenzio leggeremo i morti
uno sgranare di cognomi di nomi
le date dove la casa non è più una storia
ma la raccolta di corpi nelle saldature

la storia vera sta nella pietra
negli asfalti, nelle buche

l’odore della terra ci racconta
uno a uno. i passi dei bambini
il fango nelle scarpe
maschili e femminili

le stalle diventano case
nel segno di un cemento nuovo
su cemento vecchio a stringere
le tessiture alle nostre crepe
fabella
giovedì 9 febbraio 2017 14:12
Re:
rossopapavero, 09/02/2017 10.30:

Non è poi così scontata la famiglia
per radici a volte una piazza un luogo
l’inverno a Monteverde dietro i vetri*
un pensiero. Eravamo compagni
un tempo i giochi la militanza e
dopo aspettavamo insieme
San Lorenzo. Il resto della storia
è dato solo al pazzo del villaggio:
dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune.



* da Pioviggina ed è inverno a Monteverde, Giovanna Sicari, Epoca immobile, Jaka Book, 2004



ed ora da-dan. ecco quello che non mo convince. cosa davvero di poco conto, ma non mi suona e te lo dico

quel senza fune, non mi piace. è anche in una posizione delicata. lo sento che completa troppo. non saprei suggerirti la mia alternativa. forse per dare la stessa immagine lavorerei sul verbo appesi. concentrerei il pendere nel vuoto senza sostegno, tutto lì. ma è più facile dirlo [SM=g7535]
rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 14:25
Eccoti!Ed eccomi. Sì, in effetti mi sono alleggerita (a volte di più a volte un po' meno), rispetto alle altre poesie sono più piana. Ma è anche vero che è diverso il tema che affronto, e quindi il mio essere un po' criptica sarebbe un ostacolo al viaggio del messaggio che mi piacerebbe dare.
Bello il tuo poemetto e in effetti in linea: come sai leggere fabella! Da me c'è il tema delle radici in luogo (non a caso il riferimento alla Sicari, che su Monteverde,il mio quartiere di nascita ha scritto tanto), dall'altro uno sradicamento per cambiamento sia del territorio sia dei tempi. E la mia generazione è spiazzata, come senza casa, se non nel ricordo. E tutto è accaduto così in fretta... Ecco il perché del pazzo del villaggio: alla fine sono sempre loro i saggi che hanno le risposte.

Sul dubbio: in realtà è sempre stato un po' anche il mio, ma quel fune così vicino a fine da poter quasi essere confuso nella lettura fino a ora non me lo ha fatto toccare. Perché la sensazione è quella. Ed è nell'aria. Ma si sa, tutto cambia e nulla è definitivo, soprattutto in scrittura.

Grazie di cuore per la cura, il tempo e l'attenzione che mi hai dedicato. Ti abbraccio!

e.
fabella
giovedì 9 febbraio 2017 14:50

sì, è come lasciarsi andare al metodo della lettura globale, quello che tu vedi la parola e la leggi senza leggerla veramente. ciò consente a volte di cambiare senso alla lettura. io mi baso molto su questo per riverere i miei testi. se mi viene la lettura sbagliata, metto la parola sbagliata al posto della giusta, anche quando apparentemente non c'azzecca.

tutto per dire che qui non mi sono accorta dell'impatto globale della parola fune-fine [SM=g8113] altrimenti mi sarebbe piaciuta [SM=g8139]


[SM=g2834784]
rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 14:52
Quanto mi siete mancati! E tu, Daniela... [SM=g7542]
annamaria.giannini
giovedì 9 febbraio 2017 15:24
La nuova Elisabetta- Torno a dirti la mia ( mi piace assai la nuova Elisabetta, tanto quanto la prima)
fabella
giovedì 9 febbraio 2017 15:26
Re:
rossopapavero, 09/02/2017 14.52:

Quanto mi siete mancati! E tu, Daniela... [SM=g7542]




[SM=g7542] [SM=g7542] [SM=g7542]
rossopapavero
giovedì 9 febbraio 2017 18:25
Re:
annamaria.giannini, 09/02/2017 15.24:

La nuova Elisabetta- Torno a dirti la mia ( mi piace assai la nuova Elisabetta, tanto quanto la prima)




Guarda che ti aspetto, streghetta! L'assenza ha aumentato l'avidità da confronto [SM=j2829699]

annamaria.giannini
giovedì 9 febbraio 2017 20:29
Re: Re:
Non è poi così scontata la famiglia
per radici a volte una piazza un luogo
l’inverno a Monteverde dietro i vetri*
un pensiero. Eravamo compagni
un tempo i giochi la militanza e
dopo aspettavamo insieme
San Lorenzo. Il resto della storia
è dato solo al pazzo del villaggio:
dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune.


Come negare che il penultimo verso mi ha riportato con uno a schiaffo a "Soldati" con quel "SI STA"che in qualunque contesto s'infili, sempre lì ti riporta. Conoscendoti, voluto. Perché lo smarrimento che proviamo oggi, che provano in tanti, non è così dissimile. Bello.

La poesia mi appartiene, nel linguaggio e nei luoghi che evoca, il sentire vero della parola militanza, oggi sciolto chissà dove, chissà quando esattamente.

Da giocoliera come non apprezzare fune, fine. Per come sono io l'avrei addirittura sottolineato, perché mi è venuto alla bocca subito, mentre leggevo:

dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune fine fune

ma questo nella mia testa è la voce, la voce che lo fa, discendendo il tono.

( tutto senza fumare)

cripaf
giovedì 9 febbraio 2017 21:07
Re:
Eravamo compagni
un tempo i giochi la militanza e
dopo aspettavamo insieme
San Lorenzo. Il resto della storia
è dato solo al pazzo del villaggio:
dispersi ora si sta appesi al cielo
senza fune.



* da Pioviggina ed è inverno a Monteverde, Giovanna Sicari, Epoca immobile, Jaka Book, 2004



piaciuta molto. in poche righe la sintesi (ahimè, beato\a chi ne è capace!) di un'esistenza e forse di una generazione che sul palcoscenico del mondo non vede nulla di simile a quanto si sarebbe atteso. "si sta appesi al cielo\senza fune" io lo intendo in uno spirare senza fine. Una mia lettura, chiaramente, ma l'idea è terribilmente vera. ciao
rossopapavero
venerdì 10 febbraio 2017 16:43
Anna, grazie!
Eh, militanza... che bell'agire e sentire era. Ora parola in disuso.
Eppure, io mi sento ancora così.
Un bacio, e complimenti per il fumo! ;-)
rossopapavero
venerdì 10 febbraio 2017 16:46
Piacere, Cripaf! Io sono Elisabetta :-)
Grazie per le tue parole. E hai colto bene la spirale: fune e fine, che allude al tempo ma significa anche scopo.
Io sempre di fretta, ma ho letto quello che hai postato: tornerò appena avrò il tempo che meriti.
A presto, quindi!

e.
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