Carla.Aita
lunedì 5 maggio 2014 20:18


Non hai detto di sedermi
Sai che non si può fermare a lungo l'anca dello sfiorarti ciglia
-culla del tuo plumbeo-
E quelle fragole di guance che si stendono...





annamariagiannini
lunedì 5 maggio 2014 23:32
come se non stessi seduta abbastanza
così circolare, così concentrica
piatta sul fondo. una schiena assuefatta
al nulla per cui valga la pena
se non di stare qui, a scrivere un diario
da regalare a chi può crederci ancora


non so perchè ma questa tua mi ha fatto venire in mente questi versi di fabella, forse per contrapposizione, chissà.mai farsi troppe domande sui percorsi della poesia. che ti incanta.

Secondo me in questa tua , Carla, c'è un grande risultato delle tue ricerche più recenti. Una perla.
garofano a.
martedì 6 maggio 2014 23:06
Ci ho provato eccome se ci ho provato ma non sono ancora all'altezza di poterla commentare e me ne dispiace, mi resta come il rapporto difficile tra madre e figlia , so che non si dovrebbe chiedere ma spero tu possa chiarirmi,ne sarei felice

Ciao Pino [SM=x2823269]
fabella
mercoledì 7 maggio 2014 06:52
Re:
annamariagiannini, 05/05/2014 23:32:

come se non stessi seduta abbastanza
così circolare, così concentrica
piatta sul fondo. una schiena assuefatta
al nulla per cui valga la pena
se non di stare qui, a scrivere un diario
da regalare a chi può crederci ancora


non so perchè ma questa tua mi ha fatto venire in mente questi versi di fabella, forse per contrapposizione, chissà.mai farsi troppe domande sui percorsi della poesia. che ti incanta.





Non hai detto di sedermi
Sai che non si può fermare a lungo l'anca dello sfiorarti ciglia
-culla del tuo plumbeo-
E quelle fragole di guance che si stendono...

mi colpisce molto l'aggettivo "plumbeo", che contiene un po' i primi quattro versi della parte di poesia che hai evidenziato. la monotonia, il peso dell'inutilità.

la rileggevo in aereo, con mia figlia, che a suo tempo fece una scuola di recitazione. in quella che poteva sembrare autoironia, lei mi consigliava una lettura più leggera, più ammiccante. io insistevo per una lettura greve. le feci notare che altrimenti sarebbe mancato il contrasto, tra la prima parte, incentrata sulla monotonia e l'immobilità che genera il sentirsi inutili (culla del tuo plumbeo), e la seconda imperniata invece sulla sbocciatura del "colore" per quello che si può ancora fare (quelle fragole di guance che si stendono)...
Carla.Aita
mercoledì 7 maggio 2014 20:23
Caro Garry ("tenerativo" di garofano)apprezzo molto l'attenzione che hai dedicato ai miei versi senza trovarci il bandolo della matassa(ho pure fatto la dipanatrice un tempo...) ma spesso sta nell'intento dell'autore far capire poco offrendo diverse chiavi di lettura del proprio scritto. La prima cosa importante da capire e sapere è se ti ha dato delle emozoni leggerlo: fondamentale.Il resto sono ricami che ognuno può metterci, adeguarli alle vite vissute, a quelle che sta vivendo. Sai che noi autori scriviamo anche solo per noi stessi no? Aspettiamo un attimo e di versione porgerò la mia, che solo io posso sapere, anche se ho voluto aprirmi a voi.
Fabella, tu e tua figlia mi offrite diverse interpretazioni dei miei versi e ciò mi intriga come una matta! Ma grazie davvero a tutti!
Baciazzoooooooooooooooo [SM=g7542]




Carla





fabella
sabato 10 maggio 2014 09:36
baciazzo anche a te... anche se manca temporaneamente il titolare dei baciazzi [SM=g2842741]
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