e l'ora pranzo venne..... ahhh ahhhh ahhhh
Oh notte, notte, se ti dimenticassi de le stelle, mandandole
una volta a quel paese e quella luna offrircela da bere
a gli angoli di calli e calendari, calendule a bordura nei vialetti
e il ticchettio de le sementi al buio, come le ravvoltò
mia madre per sua madre, infra le pieghe de la carta zucchero
così vorremmo noi, un nero che di più si muore, solo i profumi
di falangi, martelli sul larghetto, poi lento, lento
fino a la mia schiena, tremarmi d’ossa, l’ugola, le tempie
andante sostenuto in sol minore