Siamo gli amanti di Magritte,
le nostre lenzuola e le vostre cesure
sono i nostri silenzi e le vostre rinunce
noi due come Ettore e Andromaca
in un abbraccio cieco, in questo implodere nel nulla.
C’è solo un baratro oltre l’architrave
lei profonda e sicura, vertigine contro assenza,
lui un cappio giugulare
e tra le mani il gelo è una scheggia
trapasso ipodermico di felicità.
Abbiamo i volti sfiniti da carezze
pelle al cadmio e marzapane, vuoto
il vicolo che accompagna lo sguardo lontano
equidistante ogni reciprocità,
heart full of water, non sai quante cicatrici
sotto alla seta, polpastrelli fulminati
all’accensione del primo amore
e labbra affilate sulle lame, seconda visone
cambio inquadratura -stacco- carrellata
sold out, scintille, cascata di sangue
siamo dentro al dubbio del non detto,
nel pudore degli scorpioni gli artigli
dell’incomprensione, quarto di luna
ad eclissare teneri germogli di passione
ma se solo un ansimo squarciasse il bianco velo
vedresti questi nostri occhi
bramare per una volta ancora
il sesso ed il perdono.