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ggiacinto
lunedì 19 maggio 2014 14:15

-2014-

se non altro liberiamo il petto in poesie brevi consacrate di notte
quando la luna è una piaga intenerita da un velo pallido
le parole disertano pena che suggella la bocca
e il supplizio che si fa corpo
ogni verso lamenta passi sepolti in ordine maniacale
una bambina ancora umida abbraccia un pò di terra.

notturnoop09
martedì 20 maggio 2014 00:44
Profonda... Bella...
annamariagiannini
martedì 20 maggio 2014 15:11
se non altro liberiamo il petto in poesie brevi consacrate di notte
quando la luna è una piaga intenerita da un velo pallido
le parole disertano pena che suggella la bocca
e il supplizio che si fa corpo
ogni verso lamenta passi sepolti in ordine maniacale
una bambina ancora umida abbraccia un pò di terra

se non altro non lasciamoci soli in attesa di un treno
quando il sole non è che intervallo fra le notti infinite
il dolore un tatuaggio parlante a pesare la schiena
una mano a stringerti i polsi
ogni passo riemerge dal limbo dei semi mai nati
un fiore improvvisa un passo di danza, ignaro d'inferno
ggiacinto
martedì 20 maggio 2014 15:52
Grande Annamaria! [SM=g3227796] Hai completato i miei versi liberando la soluzione migliore in quel passo di danza.
Mi sorprende come tu abbia sentito e interpretato quella bambina che di primo getto era "una ballerina ancora umida che abbraccia un pò di terra " poi modificata in "bambina" per sottolinearne appunto l'innocenza ignara d'inferno.

[SM=x2823269]

annamariagiannini
martedì 20 maggio 2014 16:51
eh no ggiacinto, la bravura è tutta la tua nell'evocarmi le immagini.l'ho sentita molto questa tua perchè disegna il mio periodo in modo sorprendente davvero. Tutto continua comunque, e ci sono miglioramenti nel quadro generale (vedisorellatuttarottacoccolataacasainvececheinospedale)...c'è sempre un velo pallido a intenerire la luna e fino a che un pugno bambino stringe la terra ce la caveremo sempre. Besos
fabella
giovedì 22 maggio 2014 10:25
torniamo al contatto con la terra di cui avemmo già occasione di parlare. ma questa volta la mia attenzione va al petto che consacra poesie brevi, di notte. in fondo la nostra poesia è anche la nostra preghiera. "il supplizio che si fa corpo" nel nostro corpo. e risorge nella terra, spogliato di ogni male e accolto tra le braccia dell'innocenza (eterna)... uhmmamma, non mi riconosco [SM=g8231]

ma è così. scelgo un'origine (per me) ancor più lontata dal vangelo. quella del peccato originale... anche se sarò fuoristradissima

[SM=g10324]
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