torniamo al contatto con la terra di cui avemmo già occasione di parlare. ma questa volta la mia attenzione va al petto che consacra poesie brevi, di notte. in fondo la nostra poesia è anche la nostra preghiera. "il supplizio che si fa corpo" nel nostro corpo. e risorge nella terra, spogliato di ogni male e accolto tra le braccia dell'innocenza (eterna)... uhmmamma, non mi riconosco
ma è così. scelgo un'origine
(per me) ancor più lontata dal vangelo. quella del peccato originale... anche se sarò fuoristradissima