Os meu Fado

al_qantar
sabato 30 maggio 2009 18:00
Dichiara la sconfitta
questo sistema di cuori
dal pulsare strano

Invento anacronismi
per via del saldatore…
suturare, chiudere!

Ma ecco os Fado
s’arriccia tra le fibre
taglia le linee del sale
righe separatrici delle attese
e cestinate longitudini

Ah meu Fado, meu sonho!

Fado curvo, dilatato
mille volte richiamato
nel calcolo probabile
delle geometrie ebraiche
di cerchi e corridoi

Fado contratto in una danza
esteso al decimale
o terso lago di Ofelia
grido ovattato di convinto
riposo

meu Fado, meu sonho
os meu…sonho


Percepito in grani nel Rosario
confuso di falangi
e di frange di neri scialli mi vesto
Fado meu ricamando di perline
il nuovo cielo non ancora buio

Fado essiccato nei roghi
di tutte le Giovanna
e ritrovato nei ritratti seppia e graffi
o nella processione al martire

Ritorni di eco zoppicanti
presi in prestito al giallo delle foglie
rese alla terra prima di morire

e nell’incognita del dopo
l’arrogante scena di coraggio
di chi non sa rispondere piangendo

Fado meu… sonho meu



www.youtube.com/watch?v=BSr2wf3IMVU
filodiseta--
martedì 9 giugno 2009 23:02
commento a 4mani
Si rappresenta in modo intenso la tragedia della guerra tra il Fado e la "ratio" che percepisce gli anacronismi e la necessità di chiudere con l’inesistente, con il sistema di cuori non più appartenenti al presente.
Apprezzabile per i richiami architettonici, letterari e filosofici intessuti grazie agli anacronismi stessi, che volutamente pescano qua e là, dove la storia regala metafore all’agonia. Nel contempo cercano le origini di un fado che esce dallo stereotipo della sua provenienza, della quale conserva solo il nome, e si esprime in ogni luogo e civiltà, in ogni dove ci sia un cuore che soffre della lontananza e della separazione.

Il Fado come uno strumento musicale da modulare, un suono che s’insinua nelle caverne come l’acqua che nessuno sa fermare. Passa le porte chiuse, assurge a voce che parla dal profondo.
Il Fado che cestina, le longitudini e taglia le vie del sale, mete irraggiungibili.
Il Fado che ritorna a cancellare i limiti al reale.
Il Fado che sfiora tregue, nei calcoli di cerchi e corridoi.

La possibilità razionale delle geometrie tangibili, meno astratte, approda all’incerto e all’ignoto dei labirinti ebraici. Sempre circolari, essi, formati da sette cerchi concentrici, sei corridoi, la città al centro. L'ingresso sempre in basso.
Il labirinto ebraico è il labirinto kafkiano, il Castello dei destini incrociati.

È Kafka che ci svia nei suoi molteplici labirinti, a inseguire i fatti, i personaggi, le metafore, le allusioni. I simboli che lascia intuire anche quando è negata l'intenzione di dare un significato unitario. Nel suo modo di essere, tenero e sensibile, sempre infelice e carico di colpa, in "disperata attesa" di una salvezza che non verrà, ma che non smetterà mai di attendere.

Il Fado in danza lenta che cerca l’acqua attorno per attutire il suo grido.
Il movimento singolo o multiplo delle dita sul Rosario che assalta le falangi del male che turbano la pace, seminano castighi e rovine.
Il Fado percepisce la speranza che esista un cielo nuovo di ricamare di perline, ma brucia al rogo e sempre più, “s’arriccia tra le fibre” fino a vincere nella convinzione che dà al tuo soggetto di essere stato frainteso, condannato a morte come Giovanna d’Arco, da chi si proclama portatore di giustizia e verità.

E come si dice “ciò che non uccide rende più forti”, così anche “il martire” della poesia si rafforza e invece di perdersi nell’autocommiserazione, va verso l’incognito del dopo in un’arrogante scena di coraggio, quello di fare una scelta, la quale certamente escluderà tante cose, ma fornirà la chiave per capirne qualcuna di più essenziale.






simina&daniela

Rebby.
mercoledì 10 giugno 2009 06:01
Meravigliata, incantata, stupita, incuriosita e stregata da questo Basty che mi butta cosi', a manciata di sale, un tale gorgoglio di pensieri, pezzi d'emozioni.

Ecco, credo che sia un insieme di assaggi
che aspettano la degustazione del pasto finale.

Ci ritornero' con calma.

E bravo il mio Bastyyyyyyyyyyyyyyy!

Rebbuccia [SM=g7831]
Ecat Mel
mercoledì 10 giugno 2009 19:00
questa volta mi sono lasciata trasportare dal suono, leggendo questo testo come un arcano, che scivola dalle orecchie al cuore e traccia segni che risvegliano un sentire profondo... prima che la mente intralci il suo percorso... e devo dirti che ho trovato bellissima questa tua... l'ho sentita come il vento che porta semi antichi da rileggere come nuovi, per farli propri...
northernrock.
mercoledì 10 giugno 2009 21:17
Dopo il magnifico commento di Daniela e Simina ho veramente poco o nulla da aggiungere se non dirti che è veramente una stupenda prova di ricerca e in un certo senso commistione tra generi diversi.
Vedo che in questo ultimo periodo comunque cerchi la sperimentazione e fai bene perchè è meglio mai sentirsi arrivati, c'è sempre qualche cosa che si potrebbe perdere.
Ti lascio una delle mie canzoni preferite, spero piaccia pure a te!! [SM=g27986]

Un abbraccio

www.youtube.com/watch?v=5QXxozXsDZY

al_qantar
giovedì 11 giugno 2009 02:03
Daniela, Simina, Vi ringrazio per il magnifico lavoro di "scavo" che avete fatto sul mio testo. Sono certamente soddisfatto di questo, tuttavia c'è qualche passaggio che non mi è chiaro ed iniziare un discorso alle 2,05 significherebbe fare l'alba, per cui vorrei riprenderlo domani con più tempo e dopo averlo riletto se non vi dispiace, ma ci tenevo a ringraziarvi già fin da adesso.

S
al_qantar
giovedì 18 giugno 2009 23:09
Re:
Rebby., 10/06/2009 6.01:

Meravigliata, incantata, stupita, incuriosita e stregata da questo Basty che mi butta cosi', a manciata di sale, un tale gorgoglio di pensieri, pezzi d'emozioni.

Ecco, credo che sia un insieme di assaggi
che aspettano la degustazione del pasto finale.

Ci ritornero' con calma.

E bravo il mio Bastyyyyyyyyyyyyyyy!

Rebbuccia [SM=g7831]




Grazie Carlotta,

Come mia abitudine mi piace incuriosire, stupire, stregare ed incantare
ahhahahahaha! scherzo.


Non stavo molto bene e mi sono lasciato trascinare dalle vocine attorno a me.

Ti aspetto con calma.

Bacio

sebastiano




al_qantar
giovedì 18 giugno 2009 23:13
Re:
Ecat Mel, 10/06/2009 19.00:

questa volta mi sono lasciata trasportare dal suono, leggendo questo testo come un arcano, che scivola dalle orecchie al cuore e traccia segni che risvegliano un sentire profondo... prima che la mente intralci il suo percorso... e devo dirti che ho trovato bellissima questa tua... l'ho sentita come il vento che porta semi antichi da rileggere come nuovi, per farli propri...




Tu, Mirella m'incuriosisci sempre più. Qui ti scopro cartomante nella lttura di un (1) arcano, immagino maggiore. E mi piace questa cosa perché in un arcano ogni cosa, apparentemente insignificante, nasconde chiavi e passaggi segreti per attraversare la mente.

Grazie Ecat per questa tua analisi e per la lettura attenta.


Sebastiano


al_qantar
mercoledì 14 ottobre 2009 22:50
Re:
northernrock., 10/06/2009 21.17:

Dopo il magnifico commento di Daniela e Simina ho veramente poco o nulla da aggiungere se non dirti che è veramente una stupenda prova di ricerca e in un certo senso commistione tra generi diversi.
Vedo che in questo ultimo periodo comunque cerchi la sperimentazione e fai bene perchè è meglio mai sentirsi arrivati, c'è sempre qualche cosa che si potrebbe perdere.
Ti lascio una delle mie canzoni preferite, spero piaccia pure a te!! [SM=g27986]

Un abbraccio

www.youtube.com/watch?v=5QXxozXsDZY






grazie amico mio.

Ritengo la sperimentazione qualcosa che non deve mai fermarsi perche sono del parere che il vuoto assoluto non esiste e qualcosa da respirare c'è sempre.
Poi da buon socratiano non potrei non sperimentare....

Ti ringrazio e ti abbraccio

Sebastiano


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