Panorama con ponte

al_qantar
lunedì 14 settembre 2009 17:03


è una luna immobile che centra l’obbiettivo
affrettandone la corsa sulle scale della notte

I sentimenti ibridi non hanno semi
e le salite si nutrono di scarpe
lasciando solo piccole schegge negli occhi
e le fastidiose luci di Lexinton avenue

Vieni avanti principe rosargento
che dal seminterrato maschio ti chiamano
i feroci caimani non ancora assolti
e travestiti da cenerentole puttane
senza fede ma con la prenditutto-card

Una fuga non risolve e fa crescere le somiglianze…
a che serviranno ancora i mille barattoli di lacrime
con tanto di etichetta e data
non era meglio una collezione di mutande?

e adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde
morgan4
lunedì 14 settembre 2009 18:12
bentornato, Sebastiano
è che non riesco nemmeno a leggere bene la tua poesia

ho in mente solo un grande grande Bentornato!
e rinnovato, mi sembra

a presto!

ti calliopizzerai d'ora in poi?
Francesca Coppola
lunedì 14 settembre 2009 21:16


Bentornato... mi sei mancato, anche tu! [SM=g28003]


Tornando alla tua poesia decisamente profonda e complessa, mi viene da pensare a un periodo buio, una ricerca?
sentimenti ibridi che non hanno semi: hai creduto a qualcosa di improbabile che non si è radicato nella realtà?
i rimandi al cartone hot per adulti poi mi fanno impazzire [SM=g27990] :
accomodati pure principe rosargento che ti aspettano cenerentole a ore, è un pensiero amaro e nauseato.

E chi fugge, ma soprattutto da chi o cosa? questi maledetti barattoli di dolore che per forza vogliono far parte della credenza dei ricordi...

Poi la sosta, la riflessione, la consapevolezza del cambiamento, di ciò che si è perso...

Beh. che ritorno Seb... [SM=g27989]



'Skorpio'
martedì 15 settembre 2009 09:46
Anche io come Simina non posso, prima di tutto, non abbracciarti e dirti il mio "ben ritrovato".
Sono versi sofferti questi tuoi, vi leggo dietro uno sforzo non indifferente a metabolizzare determinati temi che purtroppo sono oramai una costante della nostra attualità.
Magnifica la strofa che riporto:

e adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde


soprattutto per i primi due versi dove sprigioni un' immaginazione assolutamente sopra la media.
Spero infine che i problemi che hanno rallentato la tua produzione, il tuo stare assieme a noi, si siano risolti nella maniera migliore per te e ti permettano un finale di 2009 all'insegna della serenità e dopo, solo dopo, della poesia.
Un abbraccio
al_qantar
mercoledì 16 settembre 2009 11:03
Re: bentornato, Sebastiano
morgan4, 14/09/2009 18.12:

è che non riesco nemmeno a leggere bene la tua poesia

ho in mente solo un grande grande Bentornato!
e rinnovato, mi sembra

a presto!

ti calliopizzerai d'ora in poi?




Grazie Simi, spero riuscirai a leggerla prima o poi...

Sono calliopizzato da tempo ormai eheheh!

Abbraccio

S


apassoleggero
mercoledì 16 settembre 2009 12:03

posso solo dire che è uno scritto che cattura, sapientemente costruito con immagini e suoni, che arriva dritto al cuore di chi ti legge. concordo con skorpio su quell'ultima strofa: magnifica.

Anna

filodiseta--
giovedì 24 settembre 2009 09:45



anche per questa poesia, entrare nel significato è ancora troppo difficile per me, per i motivi detti prima e poi per il fatto che poeticamente il mio obbiettivo personale è quello di stare più lontano possibile dai significati. ma forse questo discorso già lo conosci. proprio per questo il mio gusto (e tendo precisare-personale-) mi suggerirebbe di alleggerirla di alcune specificazioni che sono più tipiche della scrittura in prosa. insomma come si dice, togliere qualche chiarimento per inserire qualche silenzio in più.

per il resto mi piace così quando abbandoni la lirica...


ti abbraccio [SM=g7831]
al_qantar
domenica 27 settembre 2009 23:58
Re:
Francesca Coppola, 14/09/2009 21.16:



Bentornato... mi sei mancato, anche tu! [SM=g28003]


Tornando alla tua poesia decisamente profonda e complessa, mi viene da pensare a un periodo buio, una ricerca?
sentimenti ibridi che non hanno semi: hai creduto a qualcosa di improbabile che non si è radicato nella realtà?
i rimandi al cartone hot per adulti poi mi fanno impazzire [SM=g27990] :
accomodati pure principe rosargento che ti aspettano cenerentole a ore, è un pensiero amaro e nauseato.

E chi fugge, ma soprattutto da chi o cosa? questi maledetti barattoli di dolore che per forza vogliono far parte della credenza dei ricordi...

Poi la sosta, la riflessione, la consapevolezza del cambiamento, di ciò che si è perso...

Beh. che ritorno Seb... [SM=g27989]







No Francesca, non si è trattato di ricerca ma di buio e basta e nel buio le cose le vedi come il tuo istinto te le fa vedere, senza ragionamenti...per il resto hai ben letto fra le righe ed oltre!!!

Grazie amica mia per il tuo tempo e per il bentornato e grazie per esserci anche se non so se leggerai questa risposta.

Ti voglio bene

Sebastiano


Rebby.
lunedì 28 settembre 2009 00:44

Sto guardando la tastiera con il capo abbandonato alla mano che la sorregge.

filodiseta--
mercoledì 30 settembre 2009 17:17
Re: Re: bentornato, Sebastiano
al_qantar, 16/09/2009 11.03:



Sono calliopizzato da tempo ormai eheheh!






Eh sì. Però ti servirebbe un bel computer nuovo per stare di più con noi, al posto di quel catorcio che ti consente di esserci a singhiozzo. Speriamo nel nuovo picci, allora, così poi avrà il suo benvenuto anche lui.

A presto- prestissimo, caro Sebastiano [SM=g7831]




al_qantar
mercoledì 14 ottobre 2009 13:01
Re:
'Skorpio', 15/09/2009 9.46:

Anche io come Simina non posso, prima di tutto, non abbracciarti e dirti il mio "ben ritrovato".
Sono versi sofferti questi tuoi, vi leggo dietro uno sforzo non indifferente a metabolizzare determinati temi che purtroppo sono oramai una costante della nostra attualità.
Magnifica la strofa che riporto:

e adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde


soprattutto per i primi due versi dove sprigioni un' immaginazione assolutamente sopra la media.
Spero infine che i problemi che hanno rallentato la tua produzione, il tuo stare assieme a noi, si siano risolti nella maniera migliore per te e ti permettano un finale di 2009 all'insegna della serenità e dopo, solo dopo, della poesia.
Un abbraccio




Ed hai ragione Mattia, non è facile per me metabolizzare determinati surrogati di società.

In quella strofa che quoti si sprigiona un desiderio ormai vecchio che alla fine non darebbe l'entusiasmo che avrebbe dato in un altro tempo, ma solo constatazioni di evidenze già digerite.

Grazie del tuo passaggio e per il tuo augurio. Grazie davvero.

Sebastiano


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