anacron5
lunedì 6 novembre 2017 22:28


Figlio di una terra ingrata
che aliena i suoi poeti,
cantori di libertà.

Prigioniero di un verde paradiso,
la tua musa ti parlò
dal verde degli alberi,
dal sussurro dei rivi.

Ti parlò col triste richiamo dell’upupa
quando tristi erano i tuoi versi.

Dal vetro ingiallito del confino
scorgevi un sole malato di nostalgia.

Nella incerta luce di quei giorni,
nasceva il fiore poetico
che ti fece immortale.
annamaria.giannini
martedì 7 novembre 2017 21:36
ci tonerò, per ora vorrei segnalarti la ripetizione di verde nella seconda strofa. Mi stona molto, alla lettura ad alta voce.
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