Quel giorno parlammo di baci

Francesca Coppola
domenica 16 febbraio 2014 22:23


la vergogna, quanti passi nasconde la vergogna_______?
appunti qui a Venezia, mentre chiedo della salita,
senza impegnarmi e la vetta come vita in precipizio.
In principio le strette erano solo braccia in comunioni
riservatissime, poi a volere la solitudine come messaggero
del niente, come radice piena di salti, come studio e mai la prova
si crede a calli in corsa, pioggia fitta e il verde neanche promessa.

E forse sì, parlammo di baci, del loro incrociarsi
senza lembi, prima volerti agli occhi, dissiparti nelle mani
sudarti e immaginarti ammasso di vertigini e scoprirmi
a incrinare colli.



lastrega.65
giovedì 20 febbraio 2014 13:53
Re:
Francesca Coppola, 16/02/2014 22:23:



la vergogna, quanti passi nasconde la vergogna_______?
appunti qui a Venezia, mentre chiedo della salita,
senza impegnarmi e la vetta come vita in precipizio.
In principio le strette erano solo braccia in comunioni
riservatissime, poi a volere la solitudine come messaggero
del niente, come radice piena di salti, come studio e mai la prova
si crede a calli in corsa, pioggia fitta e il verde neanche promessa.

E forse sì, parlammo di baci, del loro incrociarsi
senza lembi, prima volerti agli occhi, dissiparti nelle mani
sudarti e immaginarti ammasso di vertigini e scoprirmi
a incrinare colli.







ma che bella questa tua!

Francesca Coppola
giovedì 20 febbraio 2014 15:10

dici?
[SM=g10324]

questa è una di quelle cose scritte a raffica e che non riesco a modificare, poichè non riesco a rientrarci...

non so se mi sono spiegata [SM=j2829699]

Comunque sia grazie del passaggio! [SM=g2829700]

lastrega.65
giovedì 20 febbraio 2014 15:51
Re:
Francesca Coppola, 20/02/2014 15:10:


dici?
[SM=g10324]

questa è una di quelle cose scritte a raffica e che non riesco a modificare, poichè non riesco a rientrarci...

non so se mi sono spiegata [SM=j2829699]

Comunque sia grazie del passaggio! [SM=g2829700]





si dico, mi piace molto, sarà perchè mi ci ritrovo


E forse sì, parlammo di baci, del loro incrociarsi
senza lembi, prima volerti agli occhi, dissiparti nelle mani
sudarti e immaginarti ammasso di vertigini e scoprirmi
a incrinare colli.
fabella
giovedì 20 febbraio 2014 16:03
lo avevo sentito benissimo che è una cosa scritta a ruota libera, perché mi sono messa come a rispondere nello stesso modo. capita che qualche testo mi risulti particolarmente interessante e lo stampi. e poi nella parte sotto del foglio, mi metta a scrivere sulla stessa lunghezza d'onda. è capitato anche con testi di altri nostri autori. talvolta poi non ricopio al pc e la cosa rimane solo mia.


[SM=g2829700]
Francesca Coppola
giovedì 20 febbraio 2014 16:15
@sì Annamaria, queste tue parole mi rendono felice! :)



@ e no Dani! se mi rispondi per le rime [SM=g2842740] lo voglio sapere! e può nascere qualcosa di buono, sai cosa chiama cosa!


fabella
giovedì 20 febbraio 2014 16:25
infatti... non so se è proprio una risposta per le rime, ma ho intenzione di riscriverla qui. perché, nonostante la mia necessità di ricerca, come hai ben colto nell'altro post, non voglio arrugginire su nessun fronte.

[SM=g8335]
lastrega.65
giovedì 20 febbraio 2014 16:26
Re:
Francesca Coppola, 20/02/2014 16:15:

@sì Annamaria, queste tue parole mi rendono felice! :)



@ e no Dani! se mi rispondi per le rime [SM=g2842740] lo voglio sapere! e può nascere qualcosa di buono, sai cosa chiama cosa!






quoto Francesca mio caro adm, ti volliamo molto leggere noi
fabella
giovedì 20 febbraio 2014 16:32
devo cercare un cuoricino tipo fb [SM=g2829702]
fabella
venerdì 21 febbraio 2014 13:39
Francesca Coppola, 16/02/2014 22:23:



la vergogna, quanti passi nasconde la vergogna_______?
appunti qui a Venezia, mentre chiedo della salita,
senza impegnarmi e la vetta come vita in precipizio.
In principio le strette erano solo braccia in comunioni
riservatissime, poi a volere la solitudine come messaggero
del niente, come radice piena di salti, come studio e mai la prova
si crede a calli in corsa, pioggia fitta e il verde neanche promessa.

E forse sì, parlammo di baci, del loro incrociarsi
senza lembi, prima volerti agli occhi, dissiparti nelle mani
sudarti e immaginarti ammasso di vertigini e scoprirmi
a incrinare colli.




forse sì, parlammo di baci
estremi nel loro rimanere attesi, magnificenti
quali salti di buio che tendono al miracolo
e fu la prima volta che ti mostrai la strada
la segnai come un calvario, come mesi aggiunti
a un conto alla rovescia. analfabeta
di colpi si scena a scuotere le dita
sui giorni tutti uguali per ripensarti
bacio sopra le mie lacrime






il cuore l'ho trovato [SM=g7542]
lastrega.65
venerdì 21 febbraio 2014 15:59
Re:
fabella, 21/02/2014 13:39:

Francesca Coppola, 16/02/2014 22:23:



la vergogna, quanti passi nasconde la vergogna_______?
appunti qui a Venezia, mentre chiedo della salita,
senza impegnarmi e la vetta come vita in precipizio.
In principio le strette erano solo braccia in comunioni
riservatissime, poi a volere la solitudine come messaggero
del niente, come radice piena di salti, come studio e mai la prova
si crede a calli in corsa, pioggia fitta e il verde neanche promessa.

E forse sì, parlammo di baci, del loro incrociarsi
senza lembi, prima volerti agli occhi, dissiparti nelle mani
sudarti e immaginarti ammasso di vertigini e scoprirmi
a incrinare colli.




forse sì, parlammo di baci
estremi nel loro rimanere attesi, magnificenti
quali salti di buio che tendono al miracolo
e fu la prima volta che ti mostrai la strada
la segnai come un calvario, come mesi aggiunti
a un conto alla rovescia. analfabeta
di colpi si scena a scuotere le dita
sui giorni tutti uguali per ripensarti
bacio sopra le mie lacrime



per ripensarti sguardo oltre i cancelli
a levare dalla schiena il peso della neve
che l'erba trovò casa sui miei colli incrinati
come acqua vive Venezia e le sue calle strette
poi il guado, la pioggia nella promessa delle mani
dileguarsi in niente. ma quel giorno, forse si
parlammo di baci




fabella
giovedì 27 febbraio 2014 10:38
e forse sì, parlammo di baci
nel darci baci rivestiti a gioco, contando
il nascondino con la faccia al muro
cantando per la strada, la strada
tra una fotografia e il resto dei giorni
che verrà lento come un'agonia
al muro chiuso che ci gioca -lontananza
come una carestia
lastrega.65
venerdì 28 febbraio 2014 12:52


sono fontane a perdere quei baci
riposti tra un'asola e un sentiero
senza via d'uscita a portarli al mare
distanti_come primavera
quando luminarie e stelle
puntano il dito su nidi sciolti
di neve
Francesca Coppola
lunedì 3 marzo 2014 10:27

e sono gonne innamorate dei guanti
assoli ridipinti e inattesi
occhi su letti piccoli, mani
calde sui sogni dei figli

abbandoni incontrati e poi persi
di nuovo, quei baci lenti
e ne parlammo come scene di vecchi film
americani dove lei contiene i desideri
e lui li sorprende _una notte
mai per caso
lastrega.65
martedì 4 marzo 2014 16:22
e sono gonne innamorate dei guanti
assoli ridipinti e inattesi
occhi su letti piccoli, mani
calde sui sogni dei figli

abbandoni incontrati e poi persi
di nuovo, quei baci lenti
e ne parlammo come scene di vecchi film
americani dove lei contiene i desideri
e lui li sorprende _una notte
mai per caso

dove lei balla come fosse il mare
il fine ultimo, la parola noi
ad aprire le finestre in cima al bosco
perchè le ombre scelgono i colori
e lui li indossa_ una fantasia
che si fa gemma
al_qantar
martedì 4 marzo 2014 20:15


di tutti quei baci rimangono ritagli
appiccicati al cuore come panni stesi
sulle condutture che da questo mio verde
arriva fino al monte delle prime vergogne

parlammo di baci e non ci perdemmo mai
tra guanti e gonne sorprese dai labirinti
ma non dicemmo niente della vasta pianura
che ci copriva mani e cosce

o dei sentieri inestricabili delle viscere
mai riprese dai lunghi abbandoni
solo dalle grondaie giungeva il sussurro
dei baci di cui parlammo, che scivolavano via


ili@de
giovedì 13 marzo 2014 15:25
Parliamo di baci noi
assecondando l'impulso di genere
dimenticando toppe ai calzoni
scivoli, altalene e respiri corti

parliamo di baci qui,
dove sinistrano i versi,
dove incrociano braccia e ginocchi
ed il pianto feconda la terra,

ma dov'erano i baci
mentre serravamo le labbra
e la morte solcava
i cieli sibilando



sono solo contrappesi
piccole parentesi illusorie
perché di baci si vive
laddove di baci si muore


@
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