Re:
Nuvoletta92, 11/08/2020 22:04:
Cerco una stratificata realtà,
Non nauseabonda superficialità.
Quella che i più chiamano felicità:
Scheletro dell'umana potenzialità.
Scruto il cielo sognando il ritorno
Di ciò che fu e non è più di questo mondo.
Un sol telescopio non può colmare
La curiosità del mio ricercare.
Così sola mi addentro nel midollo
E sotto il velo di Maya crollo.
Non discuto sul senso del componimento, che indica una persona riflessiva che non indulge alla superficialità, ma appunto per questo, dovresti rifuggere dalla pesantezza delle rime insistite e ricercare invece un'armonia più poetica una musicalità più raffinata; invece quel tà-tà-tà-tà mi fa pensare a un batticarne 😋
(scusami).
Ciao.