Ritorno...

più in là, quando arriveremo,
dove sarà più buio…

Cadono le parole, noci piene
protette dal mallo e le più grosse
avranno qualche immagine
ancora bagnata di rancore

Chi resterà ferito infine
raccoglierà un po’ di cocci
e tutti i gialli delle lune
sciolti sulle tende

Più in là, dove arriveremo,
quando sarà più buio…

Vorranno bicchieri pieni
i venditori di strada
e nuovi angoli e fuochi
ma non ci sarà nessuna festa

più in la, quando arriveremo
ci saranno tanti sogni in fila
che aspettano il bacio della
passione e nuvole e poi rovina
fra stanze appese al vetriolo

chi resterà avrà stracci da
cucire senza lampo e senzatetto
indicheremo pranzi o forse chiodi

proprio più in la, che non è
così lontanto dal di qua avvio
week end a senso unico e il
ritorno me lo gioco al supernalotto

più in là, quando arriveremo
dove sarà più buio...

luci scarlatte e stelle
in pieno giorno a segnare passi
nei sacchi le parole da bruciare sulle spiagge
di fianco al maestrale

in tasca le linee della mano
l'insieme dei colori, la goccia dentro al mare,
nessun rancore al sacco e i cocci
a costruire strade tutte gialle

più in là, dove arriveremo
quando sarà più buio...

mani raschiate di sudore
labbra di rose e sogni
vestiti da ricamare su altre vite
per il ritorno, forse
nessuna festa...

solo fuochi a raccogliere l' essenza

senza linee sulle mani,
zingare lontane,
cadrò sul grido improvviso
del bianco tagliato di una calle
che non si piegherà al maestrale
nè si scioglierà al bacio di passione,
solo, aspetterà il mattino


Sulla sedia di lato
sei numeri ed un orsetto

a delimitare speranze
racchiuse in una botola
che non ondeggia l'hula hula

Saranno nastri dal colore indeciso
o carte in libertà vigilata ad
imbastire quei riflussi, repressi

e mi manchi, credimi mentre stringo
salsedini e mi perdo nei rigurgiti
di un passato che non vuol tornare

ed eccoliiiii!!!


un bacio a voi due!

Sì, davvero bello questo duetto, vi si avverte la spontaneità, la passione nel farli; io credo non ne sarei in grado, tendo ad essere troppo cerebrale limando e controlimando continuamente sia nel breve che nel lungo tutti i versi su cui ripasso. Un senso di continua insoddisfazione del quale raramente riesco a liberarmi, e non solo in poesia, probabilmente la mia più grande afflizione qui in terra, più in là si vedrà quali altre me ne daranno in dono

Mi stavo proprio chiedendo: a quando un tuo ritorno, Sebastiano??
Spero vada tutto bene...e che tu possa tornare presto fra di noi!!


un abbraccio
da un amico

BELLISSIMA

Sempre un piacere leggerti, al qantar