Ritratti urlati

Tu non mi hai vista tra quei figuranti
dai cuori a forma di salvadanaio

io ero lì, in quei ritratti urlati,
tra il filo dei pensieri
e il marciapiede
una spanna sotto la follia

tra riflettori accesi sulla gente
in quei crocicchi di periferia
su sguardi affranti e fissi
nelle parole che annientano il dolore

nel lieve mormorio di telecamere distratte
in quelle inquadrature sul selciato
che soffocano il pianto e la speranza

tra mani insanguinate e
antenne paraboliche sui tetti
con madri disperate a martoriare ventri
per partorire ancora nel dolore
figli da offrire a un dio che s’è distratto

impossibile che Dio si distragga, Dio ci ha insegnato a non farlo noi,
ma da quell'orecchio non ci si sente
bell'atto di accusa-se servisse-
piacere di averti conosciuto
Lù