Da tempo ti volevo mostrare una mia vecchia poesia, che restò sulla prima pagina del blog dei gatti, quando ancora era molto attivo. Era molto piaciuta a Francesco, che la tenne in vetrina per parecchio tempo.
Non è il primo dei tuoi testi che me la ricorda, ma è senza dubbio quello che mi ha spinta a ripescarla per fartela leggere.
POLVERI di FILA
4 aprile 2007
sento silenzi concavi
a raggiera
nelle pause del capo comico
polveroso di fumi a cono
di abbracci strofinati
infarinati
di cipria e brillantini
salgono scie di fila
indifferenti
toccate, ma assenti
pigiate afose per le scale
sculture
a tuttotondo d’incarnato terra
e patine policrome di cera
dove il vuoto conta
più della materia
l’aria
s’incanala in solchi a gomito
tra pareti a piombo
e molli curve
di donnine senza fama
mandate a popolare
cornici
di damasco e mantovane
con funamboli
violinisti e spose
e rose
piovute vizze
dalla platea capovolta
sui tetti a punta
di una città di tela