Re:
macrino, 01/12/2018 21.27:
Quali termini sostituiresti?
Avevo letto anche le altre tue poesie presenti in questa pagina e il mio commento si basava su questa mia sensazione; non è detto che ci siano termini più appropriati di quelli che tu hai usato, ma posso dirti a quali passaggi mi riferivo:
E'
fosco il cielo su Gerusalemme,
ma un dardo di luna trafigge i nembi
e fra gli squarci scintillano gemme.
La morte adagia i suoi lembi.
Gronda il sangue sul
cereo volto,
si mesce al freddo sudore sulla fronte.
e impregna la barba. Come in ascolto,
attonita è la terra. L'orizzonte
s'imporpora, mentre il buio dilaga.
Moristi per noi, ci redimesti
con i chiodi ai polsi e la piaga
nel costato. Eppure ancora funesti
sono i giorni, inquiete le notti,
perché non ascoltiamo la Tua voce.
Ancora sgorga il sangue a fiotti,
ancora soffri e gridi sulla croce,
perché freddo e arido è il cuore.
Volgi a noi lo sguardo misericorde,
cielo immenso raggiante d’amore!
Fa’ che odano le genti sorde!
Già sul Golgota sorride l’aurora.
L’errore è perdonato, la ferita
sanata e la luce rosea, che colora
colli e olivi, promessa di Vita.
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Comunque è una poesia bellissima.
Ciao.