Sacrificio

macrino
giovedì 1 novembre 2018 11:32
E' fosco il cielo su Gerusalemme,
ma un dardo di luna trafigge i nembi
e fra gli squarci scintillano gemme.
La morte adagia i suoi lembi.

Gronda il sangue sul cereo volto,
si mesce al freddo sudore sulla fronte.
e impregna la barba. Come in ascolto,
attonita è la terra. L'orizzonte

s'imporpora, mentre il buio dilaga.
Moristi per noi, ci redimesti
con i chiodi ai polsi e la piaga
nel costato. Eppure ancora funesti

sono i giorni, inquiete le notti,
perché non ascoltiamo la Tua voce.
Ancora sgorga il sangue a fiotti,
ancora soffri e gridi sulla croce,

perché freddo e arido è il cuore.
Volgi a noi lo sguardo misericorde,
cielo immenso raggiante d’amore!
Fa’ che odano le genti sorde!

Già sul Golgota sorride l’aurora.
L’errore è perdonato, la ferita
sanata e la luce rosea, che colora
colli e olivi, promessa di Vita.
Versolibero
martedì 27 novembre 2018 21:54
Lo stile si sviluppa in una struttura che si appoggia su modelli classici,
ma i temi delle tue poesie sono molto profondi.
Forse eliminando qualche termine "anticato" e avvicinandoti maggiormente al linguaggio contemporaneo, la resa finale sarebbe, credo, più convincente.

macrino
sabato 1 dicembre 2018 21:27
Quali termini sostituiresti?

Grazie dell'utile commento.
Versolibero
martedì 4 dicembre 2018 21:37
Re:
macrino, 01/12/2018 21.27:

Quali termini sostituiresti?



Avevo letto anche le altre tue poesie presenti in questa pagina e il mio commento si basava su questa mia sensazione; non è detto che ci siano termini più appropriati di quelli che tu hai usato, ma posso dirti a quali passaggi mi riferivo:


E' fosco il cielo su Gerusalemme,
ma un dardo di luna trafigge i nembi
e fra gli squarci scintillano gemme.
La morte adagia i suoi lembi.

Gronda il sangue sul cereo volto,
si mesce al freddo sudore sulla fronte.
e impregna la barba. Come in ascolto,
attonita è la terra. L'orizzonte

s'imporpora, mentre il buio dilaga.
Moristi per noi, ci redimesti
con i chiodi ai polsi e la piaga
nel costato. Eppure ancora funesti

sono i giorni, inquiete le notti,
perché non ascoltiamo la Tua voce.
Ancora sgorga il sangue a fiotti,
ancora soffri e gridi sulla croce,

perché freddo e arido è il cuore.
Volgi a noi lo sguardo misericorde,
cielo immenso raggiante d’amore!
Fa’ che odano le genti sorde!

Già sul Golgota sorride l’aurora.
L’errore è perdonato, la ferita
sanata e la luce rosea, che colora
colli e olivi, promessa di Vita.


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Comunque è una poesia bellissima.

Ciao.
macrino
domenica 30 dicembre 2018 17:09
Grazie delle precisazioni e dell'elogio.

Ciao
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