anumamundi
giovedì 6 novembre 2008 23:44
Ora invece stai lì,
nascosta dietro quelle parallele
dove incrociavano le tracce
non hai rossi capelli, né gote slavate
screziate dal rossetto dell’upim,
ma cola il rimmel e lascia cicatrici
poi a tre a tre ci si riversa in strada
come per una sagra di paese
o un fine settimana in tangenziale
e, infine, afferro il senso
con tutta la sua rabbia soffocante
non tormentarti l’indice tra i denti,
tornerò - vedrai - in tempo per la cena.
Maredinotte
venerdì 7 novembre 2008 12:36
il senso non lo afferro affatto
così che le utopie restino in bacheca
in bella vista sulla mensola del letto
correndo parallela sulle linee d'ombra
pattino sul ghiaccio, ma non cado
-strano- tengo l'equilibrio
anche se instabile, corro
sulle lame delle mie bugie
ci voglio credere, sai? ancora per un poco.
Francesca Coppola
venerdì 7 novembre 2008 17:31
Pensa che la leggo ancora come un attacco ai tempi, mi sa di pensiero esplicato da un prodotto su uno scaffale, magari scatolette di cibo, boh non so...
Cmq è di mio gusto.