Senso di colpa

Francesca Coppola
giovedì 25 giugno 2009 10:17
Quelle scarpe allentate al sapore di cera
sono ugola in bianco e nero quando sfoglio
cicatrici e non mi volto

Sei lì
in qualche pagina lasciata al fato
un ricordo di passi sgualcito

Due numeri in lotta con un burattino
e l'ansia di bere il delirio
-danza appesa senza respiro-

filodiseta--
venerdì 26 giugno 2009 09:00
senza entrare nel significato, vedi, come questa fluidità fa sì che la poesia sia di tutti, pur conservando il mistero e il facino della tua poetica?

è questo che intendevo. una poesia alla quale si può girare attorno, e non vederla solo da un lato come da una superficie piatta. una poesia che non costringe, ma apre. c'è un verso solo che mi perplette, che descrive lo stato d'animo che invece arriverebbe senza dichiararlo:

e l'ansia di bere il delirio


forse per te è indispensabile, ma vedi che la poesia potrebbe stare bene anche senza?



ti abbraccio [SM=g7831]
Ecat Mel
venerdì 26 giugno 2009 09:59
bella bella
mi piace moltissimo e in questo ha ragione Daniela, la faccio mia, per le sensazioni che emana... sisisisis... c'è una forza intima in questi versi che mi risuona dentro...

anch'io farei a meno di e l'ansia di bere il delirio, la trovo perfetta nella chiusa

Due numeri in lotta con un burattino
-danza appesa senza un respiro -


Ciao [SM=g7831]

mire



Maredinotte
venerdì 26 giugno 2009 11:23
io l'ho letta in anteprima e, quando ho finito le ho detto: "Francy, non devi limare!"
ma magari è stato solo un caso... ogni volta che le parole prorompono in noi, lo fanno in un modo loro, diverso per ciascuna circostanza. a volte sembrano andare da sole ed in maniera caotica, altre si materializzano sottoforma di pensiero fluido ed immediatamente percepibile.

questo testo è lineare e chiaro... ma, come ha detto Daniela, non perde il fascino della tua poetica.

a me piace anche il verso messo in evidenza anche se forse è ridondante: facendone a meno infatti, la poesia non perderebbe, bensì la danza, presente nell'inciso, richiamerebbe meglio la figura dei brattini. [SM=g27988]
Francesca Coppola
venerdì 26 giugno 2009 17:04


Grazie mille per l'attenzione, vi abbraccio tutte! [SM=g27998]

@ ma Dani, sai benissimo che non dipende strettamente da noi, ciò che scriviamo. A volte sono solo momenti, altri escono così senza volerlo, poi passano o restano e diventano caratteristica. Magari quel mio periodo simbolico-enigmatico è terminato, o forse no.
E' fluida, probabilmente perchè già aveva una forma in testa, in effetti è nata parlando in chat con Robby, così senza muovere una virgola o semplicemente perchè non parlava di me.
Nella maggior parte dei casi è proprio affrontare il discorso su di me che mi fa prendere giravolte. [SM=g27987]


per quel verso, boh! in effetti, non convince neanche me. [SM=g27988]


anumamundi.
venerdì 26 giugno 2009 18:47

Sì... sì... sì
Se parlare d'altri produce questi risultati, allora fai finta di parlare sempre d'altri.
Per il momento non me la sento di farti alcun appunto, né di contenuti, né di tecnica. Mi sta bene quello che hai scritto e come lo hai scritto; spero sia l'inizio di una nuova "era" (post simbolica-enigmatica) per te.

[SM=g28003]
te_verde
venerdì 26 giugno 2009 19:37
Mi associo, diversa dal solito, questa poesia sviluppa i concetti in maniera lineare, molto più che negli altri tuoi lavori.
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