Senza obbligo di catene a bordo

firstlast
domenica 10 giugno 2007 20:17


Se mi vedessi

nelle giornate estive
col piede torto a rincorrere lucertole

quando lo zenith è solo un passaggio
curvo nel mio cielo in embrione
e scivola sulla pelle
-increspata quasi fosse pagina
di un diario d’altri tempi -

stravagante vecchio
affannare lungo pendii
-non c’è fune di salvataggio-
aggrappato all’ultimo filo di senno
cordone ombelicale di giochi clandestini

affermeresti anche tu che sono matto,
così, senza obbligo di catene a bordo,
chiuderesti anche l’uscio dei rimpianti.




Leonardo

Modificato da firstlast 10/06/2007 22.38
walter.w
lunedì 11 giugno 2007 07:59


C’è dell’ironia sul rapporto lui lei.
Sembra voglia tu dire che è finito il tempo della donna ideale cantata dai grandi poeti del passato, oggi è solo una donna comune, forse troppo comune, e allora è meglio riderci sopra.
Mi piace l’entrata percettiva dei sensi, e mi ricorda quando ho appena letto ieri circa i temi artistici della Biennale di Venezia aperta appunto ieri, e che riporto nella sezione apposita di questo forum.
La vedo, però, leggermente sbilanciata sulle considerazioni finali, rispetto al corpo totale dell'intera poesia.

Ciao


firstlast
lunedì 11 giugno 2007 11:06
Grazie Walter,
anche io ho avuto questa impressione che però non so se coincide con la tua, nel rileggerla a distanza di un giorno ho l'impressione di una chiusa frettolosa ed in qualche modo banale (nell'ultimo verso).
Mi confermi l'impressione? Altrimenti mi dai le tue considerazioni?
filodiseta
lunedì 11 giugno 2007 11:12
Gente....
da un ritmo da letargo a una trottola impazzita.

Non fate tutto voi, "pettatemi".

Vorrei esprimere le mie impressioni a digiuno, su queste opere.

Pazientate e attendete la mia replica, prima di continuare.




[SM=g27996] [SM=g27987] [SM=g27995]
walter.w
lunedì 11 giugno 2007 11:16


Parlavo dell’entrata che a me piace molto in quanto si accentra sulla percezione tattile del corpo che s’immerge nell’ambiente naturale, anche se la sua corsa è ivi diretta alla cattura….
Ma la cattura della lucertola è in genere di breve durata, poi la si lascia libera,
oppure nel sadismo infantile che ricordo condotto con gli amici mirava al possesso ….fino alle sue estreme conseguenze…




Se mi vedessi

nelle giornate estive
col piede torto a rincorrere lucertole

quando lo zenith è solo un passaggio
curvo nel mio cielo in embrione
e scivola sulla pelle
-increspata quasi fosse pagina
di un diario d’altri tempi -

stravagante vecchio
affannare lungo pendii
-non c’è fune di salvataggio-
aggrappato all’ultimo filo di senno
cordone ombelicale di giochi clandestini

affermeresti anche tu che sono matto,
così, senza obbligo di catene a bordo,
chiuderesti anche l’uscio dei rimpianti.




qui la bilancerei tra considerazioni e stati percettivi, riprendendo il tema della percettività (come nell’es riportato sotto) riflessa questa volta su di lei; oppure riducendone la portata


eppure a me piace
rincorrere a piedi scalzi le lucertole
catturarle come potrei catturare anche te
incresparti i tuoi capelli il sabato sera
......




firstlast
lunedì 11 giugno 2007 12:04
Re: Gente....

Scritto da: filodiseta 11/06/2007 11.12
da un ritmo da letargo a una trottola impazzita.

Non fate tutto voi, "pettatemi".

Vorrei esprimere le mie impressioni a digiuno, su queste opere.

Pazientate e attendete la mia replica, prima di continuare.




[SM=g27996] [SM=g27987] [SM=g27995]



A digiuno?? Il che vuol dire più o meno quando??? [SM=g27995] ahahahah


Ok io rallento ma prima fammi fare alcune considerazioni.


Capito Walter.
Resto del parere che la chiusa non è assolutamente convincente, anche se non so quando, e se, ci metterò mano (una volta creato un testo trovo tremendamente difficile se non impossibile ritornare sopra, semmai terrò presente per il futuro).
Comprendo il suggerimento datomi a mo' di semplice esempio i quanto, pur trovando il tuo commento precedente molto aderente, si potrebbe provare a traslare le tue osservazioni in un rapporto generico (ad esempio generazionale) che sottolinei l'incapacità di comprendere il bisogno primario di libertà (intesa come abolizione di schemi preconcetti) in una età in cui si è arrivati alla “percezione” della verità :correre dietro alle lucertole mi provoca benessere, allora al diavolo l’età, al diavolo chi mi giudica “stravagante vecchio” , perché questo rappresenterebbe il punto di rottura con l’inquietante superficialità dilagante per la quale non esistono dettami di riconoscenza (obbligo di catene a bordo) e dove il rimpianto è stato soppiantato dall’egoismo.






Modificato da firstlast 11/06/2007 12.06
walter.w
lunedì 11 giugno 2007 12:29


Io credo molto sulla casualità e sull’evocazione della parola , Leonardo, o almeno ci gioco molto subito dopo il componimento stesso anche per farmi scivolare addosso l’inconscio che esiste in ogni libera scrittura qual è, o dovrebbe essere, la poesia.
Non certo una psicanalisi ma solo una messa a punto del perché sentiamo la necessità di scrivere, e di leggere noi stessi in quelle frasi giunte d’impeto e che certo avranno un qualcosa da dire prima a noi, e solo per riflesso, poi, agli altri.

Il tentativo di catturare la lucertola è un’azione di cattura, catturare l’attenzione o lo sguardo di qualcuna o questo sentirsi catturato, all’inverso, dal piede di lei?

Qui, se fossi in te, mi soffermerei.


firstlast
lunedì 11 giugno 2007 13:39
E se esistesse una terza possibilità anziché la solita dicotomia?

Anche io adotto la tua tecnica di discernimento ed approfondimento a posteriori, anche se molto spesso preferisco quella contestuale, riflettendo sul significato intrinseco dei versi nel momento stesso in cui si affacciano alla mente.
Dunque non è un caso che il verbo da me usato sia "rincorrere" (le lucertole).
Non c'è insita nessuna volontà di cattura, nessuna privazione da entrambe le parti di una libertà che, al contrario, il testo cerca in tutti i modi di evocare.
Si rincorre la lucertola ripetendo, forse, quei gesti che ci portano di continuo ad osservare della nostra vita ciò che vorremmo prendesse il sopravvento: la capacità di rincorrere e realizzare i propri sogni a dispetto delle ansie e dei ripensamenti.





Modificato da firstlast 11/06/2007 13.41
walter.w
lunedì 11 giugno 2007 13:52



Certo che sì! e così assume significato anche il commentare, lo svelare l’astuzia del verbo, il suo rincorrersi da un segno all’altro, il suo ri-nviare da uno specchio all’altro dei nostri occhi, per fortuna, diversi, e complementari per la visione del tutto.




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