firstlast
mercoledì 28 marzo 2007 17:03

Succede, a volte, di inabissarsi nei silenzi,
di rattoppare lo spazio dietro sé
scandagliando il tempo al di sopra degli occhiali

Capita, accostati al giardino,
di coltivare erba medica e ortica,
è il cambiamento dei tempi:
si impone efficienza nel riconoscere gladioli
fra tuberi disidratati

e quel che rimane ora è terra arsa,
nemmeno la neve ad irrigidire
quel tremore delle dita.

Solo,

catturo un cencio d’azzurro
fra il nono ed il decimo Mercalli


cristinakhay
venerdì 27 aprile 2007 20:06
La metafora della chiusa è sorprendente....con la tua particolare ironia[SM=g27988] Riletta più volte...alla fine ci sono arrivata....
Complimenti.
Ciao..Cri
apassoleggero
venerdì 27 aprile 2007 23:01

...già mi era piaciuta, moltissimo...

Sì, il vuoto si può solo rattoppare e nella solitudine un cencio azzurro, a volte, basta...
Complimenti Leo...

Anna

cristinakhay
lunedì 30 aprile 2007 23:10
Beh...a questo punto urge un chiarimento, Leo...
La chiusa io l'ho intesa come una diapositiva di vita avanzata, di vecchiaia... quando nell'alzare la mano tremante al cielo ( il nono e decimo mercalli indica il sussultare dello spasmo involontario della mano ) si cerca di catturare un po' di cielo, tra un'imprecazione e una speranza...
Attendo lumi [SM=g27985]
firstlast
martedì 1 maggio 2007 00:52
Cri, mi piace pensare che le due interpretazioni possano coesistere, ed in fondo perchè scrivere poesie se non per dare la possibilità a chi legge di interpretare in essa un proprio moto dell'anima?


Leonardo
cristinakhay
martedì 1 maggio 2007 21:23
...incredibile Leo...dopo ciò che hai detto e che condivido pienamente...mi sono accorta che in questo modo nell'interpretazione personale c'e' uno specchio psicologico...e il mio sussulta alla Mercalli...ahahahah....
sole-del-mattino
martedì 1 maggio 2007 23:18
Silenzi
Semplicemente stupenda,complimenti
Modificato da sole-del-mattino 01/05/2007 23.19
pierrot--
sabato 5 maggio 2007 00:16
Ciao Leo

l'avevo letto e non commentata. Mi è sfuggita tra le dita.
Ora apprezzo la chiarezza e la concretezza con cui descrivi i tuoi stati d'animo. Quel solo, così solitario, mi è sembrato la necessaria condizione per arrivare ad apprezzare le piccole cose.

Sono bei versi. Complimenti.

Succede, a volte, di inabissarsi nei silenzi,
di rattoppare lo spazio dietro sé
scandagliando il tempo al di sopra degli occhiali


mi capita spesso, cieca come una talpa, anche se non porto occhiali. Grazie

e grazie anche per................. [SM=g27987]





firstlast
sabato 5 maggio 2007 23:20
Cristina: è proprio così, forse non sono gli occhi, ma la poesia ad essere lo specchio dell'anima. [SM=g27987]

Sole-del-mattino: grazie per i complimenti

Pierrot: grazie anche a te per l'apprezzamento, ricevere i complimenti da un "primo violino" non è cosa da poco.







Modificato da firstlast 05/05/2007 23.21
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