Silloge della madre

fabella
giovedì 22 marzo 2012 03:34
come d'annunciazione e archeologie varie



*
metteresti un obiettivo
in quella posa del benedire mia madre
fuori dal sonno, sul solco di una malattia
che ho sempre compreso nel bianco
nella vecchia entrata del”ospedale
che era un chiostro di dei
raccolti nei veli dei santi


*
omettendo il tempo dei pedali
le cinghie poco sofisticate
di una macchina da cucire
ti conservo fiorita di piccole ruggini
come fossi vestita di nuovo


*
ci passasti il tempo ad orlare scarpe
l’amore che usciva tra i fiori di sambuco
per come nascondevi la curva gravida
il sudore che incollava la veste


*
quando il verde in casa entrava a pezzi
sentivo le gocce aprire le strettoie
l’acqua appagata nel raggio di polvere
il sorgere di pietra come un’eco larga
il buio che la vestiva di preghiera
archeologia- nell’appartenerci





morgan4
giovedì 22 marzo 2012 08:57
quello che più invidio è ciò che sta dietro al risultato. il modo di percepire le situazioni, di accarezzarle. è questo quello che fa nascere i tuoi versi..

è per questo che non mi piace parlare di talento, è altro.. di ancestrale, forse sì.. non è che con la paperpelle tu, certe cose le senti di più??



[SM=g2842742]
fabella
giovedì 22 marzo 2012 10:23
Pian piano ci sto arrivando a quello che voglio: a mettere sul foglio questo mio percepire e accarezzare. Ma pfffiuuuuu...

.. e ci arriverai anche tu, paperola mia [SM=g8265]

lastrega65
giovedì 22 marzo 2012 11:21
Re: l'inizio
fabella, 22/03/2012 03.34:




*
metteresti un obiettivo
in quella posa del benedire mia madre
fuori dal sonno, sul solco di una malattia
che ho sempre compreso nel bianco
nella vecchia entrata del”ospedale
che era un chiostro di dei
raccolti nei veli dei santi


*
omettendo il tempo dei pedali
le cinghie poco sofisticate
di una macchina da cucire
ti conservo fiorita di piccole ruggini
come fossi vestita di nuovo


*
ci passavi il tempo ad orlare le scarpe
l’amore che usciva tra i fiori di sambuco
per come nascondevi la curva gravida
il sudore che incollava la veste


*
quando il verde in casa entrava a pezzi
sentivo le gocce aprire le strettoie
l’acqua appagata nel raggio di polvere
il sorgere di pietra come un’eco larga
il buio che la vestiva di preghiera
archeologia- nell’appartenerci










questa è magia, capisco quello che intendi, chapeau.
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