al_qantar
giovedì 18 aprile 2013 10:17
ti verserò
eternandoti nell’impasto delle mie parole
nei controsoffitti fragili delle pause e
nel controcanto simmetrico ai tuoi occhi
vorrei trovarti nell’alveare di tutti i suoni e
suonarti strumento d’amore di virgole e punti
di sillabe e corone perché tu possa vibrare
nei dintorni del cuore.
Attra-versami di mani e gesto
con la poesia notturna del cielo
e del suo incontro
e lasciami ti prego ancora un po’
la culla della tua voce signora
S
Francesca Coppola
giovedì 18 aprile 2013 12:21
potrei essere la tua signora -di certo
se sapessi ordire tutte quelle emme
che di amore non so gestire, avresti i miei occhi
come altari senza oro, come spezie in un deserto