Re:
Raggio di Sole21., 10/05/2012 23.52:
Negli angoli ciechi delle meridiane
ascolto una lingua che non comprendo
e il canto lontano di un muezzin
Non caleidooscopici mosaici
avanti a me ma follia, il bianco
- nulla -
col quale mi unisco in sinestesia.
Non smetto di sognare metafisiche
oltre ogni grano di sabbia,oltre la siepe.
Oltre.
Ed eccomi qua!
Il discorso di AnnaStrega non mi dispiace ed anch'io eliminerei il secondo verso ed il "ciechi, lo affibierei più alle meridiane che agli angoli. Inoltre, girerei al singolare i caleidoscopi ed i mosaici rendendo più compatta e diretta l'immagine davanti a se. Anche il "ma" della follia (che con un me che lo precede assume un suono poco carino), sostituirei con un "solo" ed il nulla lo libererei dai tratti per espanderlo con la specificas di un articolo determinativo mentre chiuderei tra i tratti il quart'ultimo verso accorciato a " -sinestesia d'incontri -". Per finire eliminerei anche l'ultimo "oltre" che da l'impressione di un recitativo anacronistico, qualcosa che si utilizzava per marcare maggiormente uno stato che già, di per se, è chiaro.
Ovviamente Laura mi odierà per questo "stravolgimento" ma questo è un laboratorio ed ognuno deve mettere il proprio parere in virtù della personale esperienza.
Comunque il risultato sarebbe questo:
Negli angoli delle meridiane cieche
il canto lontano di un muezzin
Nessun caleidoscopico mosaico
davanti a me solo follia, il bianco
il nulla
-sinestesia d'incontri-
Non smetto di sognare metafisiche
oltre ogni grano di sabbia,
oltre la siepe.
Dimmi, ti prego Laura, che non ho modificato fraintendendo quello che volevi dire, perché se così fosse riprendiamo tutto il discorso.
Ti abbraccio forte
p.s. non pensate che sia un "maestrino" come certe persone di nostra conoscenza...